All’udienza
generale di mercoledì 2 ottobre scorso, Papa Francesco affermava con forza:
“… che cosa
posso fare io che mi sento debole, fragile, peccatore? Dio ti dice: non avere
paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e
purificare da Dio, non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo.
Lasciamoci contagiare dalla santità di Dio. Ogni cristiano è chiamato alla
santità (cfr Cost. dogm. Lumen gentium , 39-42); e la santità non consiste
anzitutto nel fare cose straordinarie, ma nel lasciare agire Dio. E’ l’incontro
della nostra debolezza con la forza della sua grazia, è avere fiducia nella sua
azione che ci permette di vivere nella carità, di fare tutto con gioia e
umiltà, per la gloria di Dio e nel servizio al prossimo. C’è una celebre frase
dello scrittore francese Léon Bloy; negli ultimi momenti della sua vita diceva:
«C’è una sola tristezza nella vita, quella di non essere santi». Non perdiamo
la speranza nella santità, percorriamo tutti questa strada. Vogliamo essere
santi? Il Signore ci aspetta tutti, con le braccia aperte; ci aspetta per
accompagnarci in questa strada della santità. Viviamo con gioia la nostra fede,
lasciamoci amare dal Signore… chiediamo questo dono a Dio nella preghiera, per
noi e per gli altri”.
Foto di Gennaro Musella
1 commento:
Caro Tanino, grazie per il blog: da poco che l’ho scoperto.
Mi è piaciuta la poesia di Gennaro. Si sente la sua profondità e la libertà di esprimersi nel tuo blog.
Grazie!
Federico M.
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