lunedì 6 luglio 2015

L'arte della Samaritana

Quando in Ungheria vigeva il regime comunista, ogni volta che viaggiavo i controlli alla dogana erano peggio di un’operazione chirurgica: controllo delle valigie, uno stillicidio di domande e le risposte erano sempre prese con sospetto.
Tutti erano guardati come nemici, soprattutto gli stranieri. Mi chiedevo come rendere questi passaggi meno drammatici. Ho trovato un suggerimento nel comportamento di Gesù con la samaritana.
Gesù le chiede da bere, la mette nelle condizioni di amare per prima e da lì inizia il dialogo che porterà la donna a capire con chi stava trattando. Alla prima occasione che ebbi di passare la dogana, con il carico che avevo nella macchina di regali vari, il controllo sarebbe andato per le lunghe. Per mettere il poliziotto nella condizione di amare per primo gli dissi che avevo un terribile mal di testa. Lui è corso a prendermi una medicina e un bicchiere d’acqua. Mi assicurò che tutto sarebbe andato per il meglio nel giro di qualche minuto perché quella medicina anche lui la usava. Mi salutò cordialmente senza fare nessun controllo. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima esperienza, Tanino!
Mi servirà molto.
Per me che sono un tipo impaziente e perfezionista (quindi esigentissimo verso gli altri) questo mettere l'altro nella carità mi sembra un trucco per raggiungere gli scopi.
Qualcuno ti chiedeva della tua vita... queste esperienze dicono chi sei.
Ciao,
Fernando

Anonimo ha detto...

Ti sono grata per questa storia.
Un esempio simpatico ed efficace.
Avevo letto il tuo blog, come ogni mattina. Al lavoro il caporeparto, forse perché in attesa delle vacanze e stressato dal caldo, era inavvicinabile.
Gli ho chiesto di aiutarmi a capire come funziona il mio nuovo i-phone... ed è cambiato.
Grazie, Tanino,
Susy