Quando in Ungheria vigeva il regime comunista, ogni volta
che viaggiavo i controlli alla dogana erano peggio di un’operazione chirurgica:
controllo delle valigie, uno stillicidio di domande e le risposte erano sempre
prese con sospetto.
Tutti erano guardati come nemici, soprattutto gli stranieri.
Mi chiedevo come rendere questi passaggi meno drammatici. Ho trovato un suggerimento nel comportamento di Gesù con la
samaritana.
Gesù le chiede da bere, la mette nelle condizioni di amare
per prima e da lì inizia il dialogo che porterà la donna a capire con chi stava
trattando. Alla prima occasione che ebbi di passare la dogana, con il
carico che avevo nella macchina di regali vari, il controllo sarebbe andato per
le lunghe. Per mettere il poliziotto nella condizione di amare per primo gli
dissi che avevo un terribile mal di testa. Lui è corso a prendermi una medicina
e un bicchiere d’acqua. Mi assicurò che tutto sarebbe andato per il meglio nel
giro di qualche minuto perché quella medicina anche lui la usava. Mi salutò
cordialmente senza fare nessun controllo.
2 commenti:
Bellissima esperienza, Tanino!
Mi servirà molto.
Per me che sono un tipo impaziente e perfezionista (quindi esigentissimo verso gli altri) questo mettere l'altro nella carità mi sembra un trucco per raggiungere gli scopi.
Qualcuno ti chiedeva della tua vita... queste esperienze dicono chi sei.
Ciao,
Fernando
Ti sono grata per questa storia.
Un esempio simpatico ed efficace.
Avevo letto il tuo blog, come ogni mattina. Al lavoro il caporeparto, forse perché in attesa delle vacanze e stressato dal caldo, era inavvicinabile.
Gli ho chiesto di aiutarmi a capire come funziona il mio nuovo i-phone... ed è cambiato.
Grazie, Tanino,
Susy
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