sabato 11 luglio 2015

Dio è lontano?

Mi scriveva Renata e le rispondo qui:

… ho letto una tua pagina "Ogni vita merita un santuario" del 4 giugno.
Scrivi che ogni uomo vive una grande storia d'amore con Dio.
Penso che questa tua affermazione, oltre ad essere insolita potrebbe sembrare lontana dalla realtà.
Dio è lontano, inaccessibile alla mente, misteriosamente silenzioso.
Direi che è sempre più lontano dalla vita di tutti i giorni.
Cosa ti dà la certezza che sia vicino? O addirittura che si possa vivere con Dio "una storia d'amore"?

Dio è lontano soltanto quando di lui ci facciamo un’idea fantastica o distaccata dalla realtà.
Dio scrive la sua presenza in tutto ciò che è vita, in tutto ciò che rinasce. Ma soprattutto firma la sua presenza nella nostra stessa vita.
Ciò esige un modo di conoscere diverso da quello imparato a scuola: si tratta di mettersi in una posizione di ascolto, si tratta di rinunciare a capire e dimenticare quello che si sa per aprirsi a una novità che non sappiamo.
Ho imparato a esercitarmi a stare in questa posizione quando mi hanno suggerito di mettermi, davanti ad ogni prossimo che incontro, nella disposizione di imparare, di ascoltare, di accogliere. E posso dire che si arriva a percepire la presenza di Dio.
Come un neonato che comincia a distinguere volti e cose, colori e suoni, così per me è avvenuto con Dio: ho cominciato a prendere consapevolezza della sua presenza e ho potuto costatare che è amore, perché risponde solo quando sono in atteggiamento d’amore verso gli altri.
Ecco perché Gesù ha affermato che l’amore del prossimo è uguale al comandamento di amare Dio.  
Non c’è avventura più grande che incontrare Dio nel tempo e… nello spazio.

Non potrei augurare di meglio e di più entusiasmante.  Tanino

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanino, una maestosa confidenza che non mi lascia tranquillo: la mia percezione di Dio è legata all'amore verso gli altri.
Sono stanco di attendere, di sperare, di pensare che domani sarà migliore. Non ci sono fondamenta per la speranza.
E tu continui a dire che è possibile. Addirittura che si arriva a percepire Dio.
Non dico niente.
Chissà!
La vita è una continua delusione.
L. C.

Anonimo ha detto...

^_^
Maurizio Mosconi

Tanino ha detto...

Grazie L.C. e grazie Maurizio!
A L.C. dico soltanto che la mia esperienza è legata alla prassi di non avere idee su Dio e mettermi in ascolto.
Ascolto significa silenzio dei miei pensieri, superamento delle categorie mentali e apertura alla novità.
La stessa idea di bene che io ho potrebbe ostacolarmi.

Ci vuole allenamento, allenamento.
Ma ne vale la pena.
Auguri!
Tanino

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti.
Aggiungerei che parlare di Dio è come andare su un altro pianeta.
Il mondo in cui vivo, a parte qualche eccezione, è chiaramente senza Dio.
Non perché se ne debba parlare, ma perché è un elemento costitutivo dell'esistenza.
E' il pensiero dominante che è senza Dio.
Questa è già la fine di una cultura, non perché atea ma perché involuta e presuntuosa.
Scusate lo sfogo.
Mario

Anonimo ha detto...

Ero un religioso. A quarant'anni mi innamorai di colei che ora è la mia splendida moglie e la madre di tre meravigliosi figli.
Dio è l'amore. ma non ogni amore è Dio.
La mia crisi fu provocata dalla solitudine, ma oggi, nonostante l'equilibrio affettivo raggiunto, vedo che la mia crisi è stata provocata dalla mancanza di coraggio.
Non sono pentito della sterzata data alla mia vita, ma se potessi dare qualche consiglio a chi si trovasse nella condizione di non capire più la propria vocazione, direi di non tornare indietro. Un cammino fatto è sempre un bene raggiunto.
Avere il coraggio dell'ignoto. Fa paura, ma è destino di ogni uomo fare dei passi nell'inesplorato.
Ho ricominciato la mia vita nella fedeltà più assoluta alle nuove responsabilità, ma il rapporto con Dio è rapporto con Dio.
Tutto concorre al bene per chiama Dio, è chiaro, ma un dialogo con Dio NON SI PUO' INTERROMPERE.
Sono felice? Mi chiederete? Sono sereno. Non sono felice.
Sono stato felice?
Sì, nelle sorprese di una vita che iniziava nel tempo un dialogo con l'Infinito, con l'Eterno.
Non posso né potrei tornare indietro, ma la mia esperienza potrebbe aiutare.
Non faccio prediche pubbliche per rispetto della mia famiglia.
D.F.

Anonimo ha detto...

Questo spazio che si crea per aiutarsi mi sembra che sia un vero dono di Dio.
Ringrazio Tanino e tutti,
Vera

Anonimo ha detto...

Caro Tanino, sono qui a ringraziarti tanto per ciò che hai scritto,e soprattutto faccio mia la frase in cui tu dici "ho capito perché Gesù ha affermato che l'amore del prossimo equivale al comandamento di amare Dio".

Penso che quello che affermi sia sicuramente vero, almeno come risposta al coraggio di perdere ogni posizione pregiudiziale, ogni sicurezza critica, ogni concetto assoluto personale e soprattutto ogni ancestrale paura verso "l'altro da me".

E', come dici, un lungo esercizio ed un lungo cammino che richiede comunque anche un "bagaglio" di appoggio, essenziale sì, ma non preparato per la partenza soltanto da noi.
Voglio dire che la prima cosa da infilare nello zaino è la fede, l'assoluta fiducia, che non può essere seguita se non dall'umiltà. Il resto ci viene magicamente donato passo dopo passo lungo il cammino, e lo zaino non sarà mai completo fino alla fine...

E non sto parlando di appartenenze ecclesiali o di serie competenze teologiche, ma solo di atteggiamenti umani da modificare o da raggiungere.

Se si parla della fede come un grande dono, è perché guardandosi veramente dentro ed intorno, ci si accorge che "io sono l'altro e l'altro è specchio di me", e nel momento in cui non lo sfuggo, lo ascolto, gli sorrido, cerco di penetrare e comprendere la sua fatica del vivere o il suo rifiuto del mistero o le sue numerosissime paure che sono state o sono ancora anche le mie, allora sento di essere uno strumento, un "inviato di umanità" e dopo, stranamente mi sento più sereno, più completo, direi gioioso.

E' da questo passo di fiducia positiva e di offerta di sé che nasce la consapevolezza di non poter avere nessuna presunzione nei confronti dei fratelli umani, nessuna superbia scientifica o antropologica, nessuna certezza assoluta di nulla, neanche di noi stessi. E' l'umiltà.

Ed essa mette in evidenza tutto l'incomprensibile e il grandioso che ci circonda e che è parte di noi stessi e degli altri e che diviene sempre più illuminato e visibile, anche se non propriamente razionale, man mano che si procede su questo sentiero.

Mi verrebbe spontaneo auspicare che si potesse invertire l'ordine delle cattoliche "virtù teologali" Fede-Speranza-Carità ed omologare definitivamente la formula che già Paolo di Tarso ci ha lasciato nel capitolo 13 della prima Lettera ai Corinzi, lui che aveva faticosamente e drammaticamente dovuto ripercorrere e modificare tutto il suo cammino umano e teologico:

Carità-Fede-Speranza

E' imparando veramente ad amare l'altro, Carità, che Dio-Amore si manifesta pienamente in noi e agisce con noi e per noi....ed ecco la Fede. E solo questo abbandono fiducioso in Lui e nei fratelli, nonostante le difficoltà e le delusioni della vita, produce una serenità mai provata che origina la Speranza.

Grazie con grande stima ed affetto

Luisa

Anonimo ha detto...

Ciao Tanino, il tema del rapporto che c'è tra il rapporto di ognuno di noi con Dio e il rapporto di ognuno di noi con gli altri (che ci fanno stare bene oppure ci fanno stare male ed in questo senso possono avvicinarci o allontanarci da Dio) ha suscitato molti commenti. Ringrazio tutti: a me è un tema molto caro e mi permetto di segnalare ai nuovi lettori che lo avevamo già affrontato un anno fa, nell'agosto 2014:

http://registainvisibile.blogspot.it/2014/08/la-pace-come-cammino.html

ed in relazione al mio commento di allora chiedo a Tanino: Papa Francesco è stato a Sarajevo e ha chiesto ai suoi abitanti di "essere ponte"..ho letto distrattamnte sui giornali. Tu che sei un lettore alle sue parole meno distratto di me e dei giornalisti, cosa altro hai "letto" nelle sue parole rivolte a chi ha sofferto la guerra e l'assedio, parole che possono aiutare tutti noi?

Un caro saluto a tutti.
C.

Tanino ha detto...

Grazie, C!
Sono andato a vedere il tuo commento di un anno fa.
Attualissimo!
GRAZIE.
Non aggiungo niente perché tutto parla da solo.
Il viaggio del Papa in America latina indica e spiega sempre meglio il cammino da percorrere.
Ciao,
Tanino