martedì 7 luglio 2015

In aereo

In aereo un signore con occhiali neri, che siede accanto a me, sbuffa e impreca parlando dei politici in Italia. Mi limito ad ascoltare e parlare se ho qualche dato sicuro. Ma il pessimismo e la mancanza di ogni orizzonte domina in quello che afferma il vicino.
Quando poi mi chiede dove vado e cosa faccio, rispondo che sono diretto a partecipare a un “campus” di giovani che si mettono insieme per riflettere sulla vita, sul futuro, su come migliorare la propria esistenza.
Il vicino, dopo aver espresso qualche curiosità su chi paga, cosa ci sta dietro ecc., mi confida che soltanto sapere che c’è gente impegnata a vivere una vita che non segue l’andazzo generale, lo rincuora.
Anzi, togliendosi gli occhiali scuri, mi chiede quali sono i modi per partecipare.
I politici erano già volati via e si erano dispersi nel mare di nuvole.
Mi viene spontaneo considerare che “le nuvole accolgono gioie e dolori, rumori di guerre e canti di gioia…”

Salutandomi, arrivati a destinazione, il vicino mi dice: “Forse bisogna cominciare a diffondere speranza per non farci schiacciare dal pessimismo che come una lebbra sta contagiando tutti”. Lo vedo girarsi e fare cenni di saluto. Mi sembra contento.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sì, ci vuole una bella dose di ottimismo per annientare il pessimismo che ci ammorba.
Ti ringrazio e buon "campus".
Ciao, Vittorio