In aereo un signore con occhiali neri, che siede accanto a
me, sbuffa e impreca parlando dei politici in Italia. Mi limito ad ascoltare e
parlare se ho qualche dato sicuro. Ma il pessimismo e la mancanza di ogni
orizzonte domina in quello che afferma il vicino.
Quando poi mi chiede dove vado e cosa faccio, rispondo che
sono diretto a partecipare a un “campus” di giovani che si mettono insieme per
riflettere sulla vita, sul futuro, su come migliorare la propria esistenza.
Il vicino, dopo aver espresso qualche curiosità su chi paga,
cosa ci sta dietro ecc., mi confida che soltanto sapere che c’è gente impegnata
a vivere una vita che non segue l’andazzo generale, lo rincuora.
Anzi, togliendosi gli occhiali scuri, mi chiede quali sono i
modi per partecipare.
I politici erano già volati via e si erano dispersi nel mare
di nuvole.
Mi viene spontaneo considerare che “le nuvole accolgono
gioie e dolori, rumori di guerre e canti di gioia…”
Salutandomi, arrivati a destinazione, il vicino mi dice:
“Forse bisogna cominciare a diffondere speranza per non farci schiacciare dal
pessimismo che come una lebbra sta contagiando tutti”. Lo vedo girarsi e fare
cenni di saluto. Mi sembra contento.
1 commento:
Sì, ci vuole una bella dose di ottimismo per annientare il pessimismo che ci ammorba.
Ti ringrazio e buon "campus".
Ciao, Vittorio
Posta un commento