sabato 31 ottobre 2015

Siate il meglio di qualunque cosa siate




Se non potete essere un pino sulla vetta del monte,
siate un cespuglio nella valle,
ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello.
Se non potete essere una via maestra siate un sentiero.
Se non potete essere il sole siate una stella.
Siate il meglio di qualunque cosa siate.
Cercate ardentemente di capire a cosa siete chiamati
e poi mettetevi a farlo appassionatamente.

Martin Luther King

Foto di Attila Adam

venerdì 30 ottobre 2015

Ricordi

Non avevamo neanche finito di pranzare che mia nonna già si preoccupava di dare da mangiare ai colombi e ai cani che avevamo nel cortile. Siccome lei era molto anziana toccava a me o a mio fratello fare questo lavoro.
Con mio fratello era diventata una gara scomparire prima possibile dalla tavola. Tutto questo per evitare di fare quello che la nonna desiderava.

Un giorno dentro di me ho sentito che non era giusto, così prima  che la nonna lo chiedesse ho detto che ci pensavo io ai cani e ai colombi. Lei è stata piacevolmente sorpresa e mi ha dato dei soldi, più di quelli che normalmente mi dava.

giovedì 29 ottobre 2015

Osare






Non è perché le cose sono difficili 
che non osiamo, 
è perché non osiamo che sono difficili.


Seneca

mercoledì 28 ottobre 2015

Pierre Claverie: l'amore esiste

"Sono testimone di un amore di più di quarant'anni che unisce due esseri, i miei genitori, così diversi e così vicini, appoggiati l'uno all'altra, crescendo insieme, così uniti, così accoglienti. Siamo cresciuti nella fiducia di quest'amore che vigila con cura e perseveranza sulla felicità dell'altro, siamo cresciuti in questa straordinaria libertà che apriva sempre davanti a noi le porte della vita, ci spingeva ad entrarci con pazienza, con perseveranza, e ci accompagnava con una presenza affettuosa, esigente. Sì, l'amore esiste, è possibile, e io ho avuto la grazia di incontrarlo. E' la mia forza crederci adesso"


Dal discorso di mons. Pierre Claverie (1938-1996), vescovo di Orano, Algeria, nel giorno della sua ordinazione episcopale, che morirà vittima di un attentato terroristico.

martedì 27 ottobre 2015

A conclusione del Sinodo per la famiglia

… Il primo dovere della Chiesa non è quello di distribuire condanne o anatemi, ma è quello di proclamare la misericordia di Dio, di chiamare alla conversione e di condurre tutti gli uomini alla salvezza del Signore (cfr Gv 12,44-50).
Il beato Paolo VI, con parole stupende, diceva: «Possiamo quindi pensare che ogni nostro peccato o fuga da Dio accende in Lui una fiamma di più intenso amore, un desiderio di riaverci e reinserirci nel suo piano di salvezza [...]. Dio, in Cristo, si rivela infinitamente buono [...]. Dio è buono. E non soltanto in sé stesso; Dio è – diciamolo piangendo – buono per noi. Egli ci ama, cerca, pensa, conosce, ispira ed aspetta: Egli sarà – se così può dirsi – felice il giorno in cui noi ci volgiamo indietro e diciamo: Signore, nella tua bontà, perdonami. Ecco, dunque, il nostro pentimento diventare la gioia di Dio»[5].
Anche san Giovanni Paolo II affermava che «la Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la misericordia […] e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia del Salvatore, di cui essa è depositaria e dispensatrice»[6].
Anche Papa Benedetto XVI disse: «La misericordia è in realtà il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio [...] Tutto ciò che la Chiesa dice e compie, manifesta la misericordia che Dio nutre per l’uomo. Quando la Chiesa deve richiamare una verità misconosciuta, o un bene tradito, lo fa sempre spinta dall’amore misericordioso, perché gli uomini abbiano vita e l’abbiano in abbondanza (cfr Gv 10,10)»[7].
Sotto questa luce e grazie a questo tempo di grazia che la Chiesa ha vissuto, parlando e discutendo della famiglia, ci sentiamo arricchiti a vicenda; e tanti di noi hanno sperimentato l’azione dello Spirito Santo, che è il vero protagonista e artefice del Sinodo. Per tutti noi la parola “famiglia” non suona più come prima del Sinodo, al punto che in essa troviamo già il riassunto della sua vocazione e il significato di tutto il cammino sinodale[8].
In realtà, per la Chiesa concludere il Sinodo significa tornare a “camminare insieme” realmente per portare in ogni parte del mondo, in ogni Diocesi, in ogni comunità e in ogni situazione la luce del Vangelo, l’abbraccio della Chiesa e il sostegno della misericordia di Dio!
Grazie!


Dal discorso di papa Francesco a conclusione del Sinodo per la famiglia, 24 ottobre ‘15