I colleghi avevano preso la decisione di agire conto il
nostro capo-cattedra perché ci mandava delle lettere “ingiuste” che avrebbero
potuto avere conseguenze negative. Loro, sapendo che avevo un buon rapporto con
il rettore, incaricano me per portargli una lettera a svantaggio del nostro
capo.
Mi trovai tra l’incudine e il martello: da una parte volevo
aiutare i colleghi d’altra parte mi dispiaceva agire contro il capo, perché l’università
era tutta la sua vita.
Ho chiesto aiuto a Dio. Quello stesso giorno ricevo un
regalo. Senza pensarci due volte, metto quel dono sulla scrivania del capo, che
quando arriva mi fa chiamare chiedendomi spiegazioni. Dico che avvicinandosi Natale
e mi sembra logico sottolineare che è festa e che siamo una famiglia. Lui resta
in silenzio. Ne approfitto per dirgli che quelle lettere che lui ci scrive
creano tra i colleghi uno strano senso di diffidenza.
Lui mi spiega che lo fa per zelo, ma “se questo rovina i
nostri rapporti, non vi scriverò più queste note di rimprovero”.
Nella nostra cattedra tornò la pace e la gioia di
lavorare insieme. Quando i colleghi mi chiesero cosa fosse avvenuto, non seppi spiegare
che veramente “nulla è impossibile a Dio!”
1 commento:
Tanino grazie.
Sapevo di questa tua storia, ma rileggerla è incoraggiante.
Auguri!
Teresa
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