La tomba di Carlo Carretto a Spello
Può darsi che sia vero che la Chiesa avrà tempi duri, come Israele ebbe ai
tempi della deportazione (quante profezie amare ed ingenue circolano nel sottobosco delle parrocchie!).
A me tutto questo non dice molto perché Cristo mi ha liberato proprio dalla paura. Io mi sento assicurato e
confortato dal passaggio di Gesù nella mia vita. Se si chiude un seminario non mi viene alla mente di
dubitare che mi mancherà un prete a darmi
l’Eucaristia. Se si vende il Vaticano non tremo pensando che tutto è finito e
che Dio è stato vinto dal male… Sì, ho tanta speranza! Ed è la speranza vera,
quella non fondata sull’ottimismo umano ma nata dalla contraddizione e debolezza mia, dalle contraddizioni
e debolezze della Chiesa e dalla visione della Babele del mondo di sempre. Ho
la speranza che non si fonda più sulle mie forze
o sulle forze organizzate della Chiesa ma solo sul Dio vivente, sul Suo Amore per l’uomo, sulla Sua azione nella storia, sulla Sua Volontà salvifica.
fratel Carlo
Carretto
tratto da Padre mio mi abbandono a te, Città Nuova Ed., 2008
4 commenti:
Condivido appieno. Tanino sempre grazie. Carlo
Grande Carretto!
Un vero profeta. Coraggioso e puro.
Grazie Tanino di questa scelta.
E vorrei incoraggiati a citarlo più spesso.
Ciao, Ermanno
Grazie Carlo ed Ermanno.
Ho ripreso in mano "Lettere dal deserto" e mi sembra di una tale attualità...
Evidentemente i profeti hanno parte che oltrepassano il tempo.
Buon anno nuovo,
Tanino
Credo proprio che sia la frase giusta di cui molti fedeli debbano farsela propria. Grazie di cuore Fratel Carretto
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