… Cari fratelli e sorelle,
come ho iniziato questo nostro incontro
parlando del Natale come festa della fede, vorrei
concluderlo evidenziando che il Natale ci ricorda però che una fede
che non ci mette in crisi è una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere
è una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga è una fede sulla
quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci
anima è una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge è una
fede che deve essere sconvolta. In realtà, una fede soltanto intellettuale o
tiepida è solo una proposta di fede, che potrebbe realizzarsi quando arriverà a
coinvolgere il cuore, l’anima, lo spirito e tutto
il nostro essere, quando si permette a Dio di nascere e rinascere nella
mangiatoia del cuore, quando permettiamo alla stella di Betlemme di guidarci
verso il luogo dove giace il Figlio di Dio, non tra i re e il lusso, ma tra i poveri e gli umili.
Angelo Silesio, nel suo Il
Pellegrino cherubico, scrisse: «Dipende solo da
te: Ah, potesse il tuo cuore diventare una mangiatoia! Dio nascerebbe bambino
di nuovo sulla terra»[28].
Con queste riflessioni rinnovo i miei più fervidi auguri
natalizi a voi e a tutti i vostri cari.
Grazie!
PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI NATALIZI DELLA CURIA ROMANA
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO, Sala Clementina
Giovedì, 21 dicembre 2017
Giovedì, 21 dicembre 2017
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