Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l'amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita.
1 commento:
Quanta malinconia e pessimismo in questo sensibilissimo e bravo scrittore, ma forse non aveva mai sentito parlare o vissuto una tale "empatia profonda con "l'altro" da provocare tanti casi non solo di sofferenza pari a quella dell'altro, ma anche tante morti a breve distanza tra rare persone così tanto unite da crollare fisicamente e moralmente e seguire l'altro al di là della vita, e talvolta anche col suicidio.
E' evidente qui la sofferenza dell'autore che potrebbe essere definito "uomo delle penombre".
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