mercoledì 15 giugno 2011

GELSOMINA

(ripropongo un fatto già pubblicato, ma che questa foto donatami da Mario Garcete mi ha ricordato!)





Alloggio in una villa dei Castelli Romani. Ieri sera tornando dal convegno cui partecipo, mi sono soffermato a guardare la città di Roma. Una distesa di luci d’oro splendenti, come una manciata di perle luminose buttate nel buio dei prati.
Dietro di me una voce: “Ma tu, l’hai mai visto il tramonto?” Risposi subito di sì, e mi accorsi che mi parlava Gelsomina, un donna rotonda e felice, di indefinibile età, dai gesti e dalla voce di bambina, senza denti e con un sorriso innocente che comunicava pace.  
“Vieni qui, alle sette di domani sera e vedrai uno spettacolo che non hai mai visto!”.
Stasera sono arrivato puntualmente e quando Gelsomina mi vide si è messa a piangere perché il sole era già tramontato.
Le chiedo: “Cosa ti ha detto il sole?”.
“Se mi prometti che custodisci un segreto, te lo dico!” Le sorrido e allora Gelsomina:
“Quando il sole mi vede triste mi manda sempre dei petali di rosa. Anche stasera me li ha mandati con il vento che era carico di profumo. Sono petali vellutati e sul velluto ci sono dei segni, come sui libri. Ma io non so leggere”.
Gelsomina tira fuori dalla tasca un pezzo di pane, poi una caramella color viola, una conchiglia azzurra, una stella marina spezzata e un pezzo di carta che arrotola dei petali colore dell’oro. Sono freschi e profumati. I petali hanno delle venature cioè delle lettere, parole. Comincio a leggere una favola…
Lo sguardo di Gelsomina è pieno di gioia e di domande. Le spiego che il sole ci vuole dire che non tutti sappiamo fare le stesse cose. Lei sa raccogliere i petali del sole e io so leggerli. Il sole ci sta svelando un grande segreto: per vivere tutte le stagioni della vita abbiamo bisogno l’uno dell’altro.
“Allora ti regalo tutti gli altri petali del sole. In una scatola azzurra li ho raccolti tutti – mi dice Gelsomina – non sapevo che sono parole. E tu che giri il mondo potrai donare una parola del sole ad ogni bambino che incontrerai”. 


foto di Mario Garcete: Sendero del Luz (sentiero di luce)

6 commenti:

Anna (da Nicodemo) ha detto...

Parole di sole ... Bellissima espressione, bellissimo progetto: una vera missione

Anonimo ha detto...

Grazie, Tanino! E' una pagina di sole, di poesia. L'avevo già letta questa storia, ma hai fatto bene a riproporla. Non tutti possono leggere tutto quello che hai scritto. Piuttosto vorrei chiederti se hai una raccolta di "queste favole".
Ciao, Gero

etivengoacercare ha detto...

Grazie di questa pagina che esprime l'amore che Dio ha per ogni sua creatura.A me coglierne le occasioni, pur nella frenesia di ogni giorno.
Francesco.
(Un saluto all'Augusto...)

Tanino Minuta ha detto...

rispondo a Gero, ma ringrazio tutti!
Ancora non ho messo insieme queste favole "brevi" perché sono un po' impegnative. Non sono favole, sono allegorie, sono fiabe!
vedremo. ti farò sapere.
scrivimi privatamente e ti terrò informato.
Ciao! Auguri,
Tanino

Anna (da Nicodemo) ha detto...

Sai, Tanino, rileggendo questo post mi sono accorta di una cosa strana: all'alba il sole parla ed il mondo ascolta; nel pieno giorno tutti parlano (urlano) e nessuno ascolta ... ed il sole urla; al tramonto il mondo perde luce, ma il sole tacendo sfodera la sua luce migliore come fosse una promessa; a sera tutto tace, il mondo ricorda la giornata ed il sole aspetta per ridire la sua parola ... ed è di nuovo alba.

All'alba i raggi del sole danno energia al mondo, al tramonto - invece - distendono e calmano.

Pare quasi un angelo questo sole: l'angelo del giorno. Per la notte, invece, c'è la luna e le piccole (ai nostri occhi) stelle.

Tanino Minuta ha detto...

Grazie, Anna! La poesia genera poesia. Leggendo i commenti, sia quelli che qui appaiono che altri arrivati, ciò che mi stupisce è che un fatto, se colto nella sua intensità poetica (che spesso è mistica), è automaticamente un bene che appartiene a tutti. Quella donna sconosciuta, emarginata da un mondo di efficienza e plastica estetica, mi ha condotto nel regno della poesia, dell'incanto... e io ne sono stato il primo beneficiato. Ciao, e auguri a tutti! Tanino