sabato 29 giugno 2013

Non ingannate voi stessi



Non ingannate voi stessi, fratelli miei, che pure siete venuti con desiderio ad ascoltare la parola; se non mettete in pratica ciò che avete ascoltato, smentite voi stessi. Considerate che, se è attraente l'ascoltare, quanto più il realizzare. Se non ascolti, se trascuri di ascoltare, non costruisci nulla. Se ascolti e non metti in pratica, metti mano ad una rovina... “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”…: ascoltare e mettere in pratica equivale a costruire sulla roccia…

“Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa”. Anche costui costruisce. Che cosa costruisce? Questo: costruisce la propria casa; ma per il fatto che non mette in pratica ciò che ascolta, pur ascoltando, costruisce sulla sabbia. Perciò, ascoltare senza mettere in pratica, è costruire sulla sabbia; ascoltare e mettere in pratica, è costruire sulla roccia; rifiutare di ascoltare, è costruire né sulla roccia, né sulla sabbia...


« Quale necessità ho di ascoltare ciò che non intendo fare? - dice allora qualcuno- … Ascoltando infatti e non mettendo in pratica, io metterò mano ad una rovina. Non è più sicuro non ascoltare affatto?»… In questa vita non hanno tregua la pioggia, i venti, i fiumi. Non costruisci forse sulla roccia, per paura che essi arrivino e distruggano la tua casa?… Resterai senza il riparo di alcun tetto, se nulla ascolti: verranno la pioggia, i fiumi strariperanno; sarai al sicuro?... Rifletti bene dunque: è male non ascoltare, è male ascoltare senza mettere in pratica, ne consegue che bisogna ascoltare e mettere in pratica. Siate coloro che “mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi”.


Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona e dottore della Chiesa
Discorso 179, 8-9 ; PL 38, 970-971


mercoledì 26 giugno 2013

IL SOLCO DEL SORRISO

Mi scrive nel precedente post una lettrice che si firma "G". Mi racconta:

"Stamattina sono stata in ospedale per un certo esame, e sono passata davanti a un padiglione di chirurgia estetica.
Lì mi sono messa da parte perché arrivava una macchina (nei vialetti dentro l’ospedale!). E’ scesa una signora che mi è sembrato di conoscere, mentre poi il marito si è allontanato con la macchina.
Sì, era lei, la mia vicina di casa. Cercò di evitarmi, ma ero già accanto a lei.
Aveva la faccia gonfia. Mi ha detto in fretta che qualcosa non è andata con una certa chirurgia per spianare le rughe.
Mentre parlava, si copriva il viso ma soprattutto attorno agli occhi il gonfiore era brutto.
La salutai in fretta perché vedevo che per lei era una sofferenza mostrarsi in quelle condizioni.
Per tutta la mattinata ho continuato a pensare a lei. Avevo notato che quella donna, nel suo essere sempre in prima fila, elegante, eccentrica nascondeva una grande fragilità. Non era molto aiutata dal marito che negli incontri di condominio risultava sempre la persona meno docile e talmente rigido da far temere che prendesse la parola. I figli poi alla deriva. Insomma una famiglia con qualche problema.
Tra tutti del condominio è la famiglia che ha socializzato di meno.
Cosa fare?
Mark Twain afferma che Le rughe dovrebbero indicare soltanto dove sono stati i sorrisi e mi sembra che per la mia vicina le cose siano andate diversamente. Lei forse non ha un archivio di sorrisi ma dissapori, sogni mai realizzati…
Sono tornata a casa molto triste. Ho osservato le tapparelle abbassate della vicina. Viviamo nello stesso stabile eppure siamo lontani.
Mi sono tuffata nel tuo blog...
Tanino, continua a dare il positivo, a incoraggiare...
c'è troppa tristezza in giro.
grazie, G"

lunedì 24 giugno 2013

Siate coraggiosi!



 “Gli Apostoli vedevano Cristo e credevano nella Chiesa, che non vedevano. Noi vediamo la Chiesa e crediamo in Cristo, che non vediamo, e aderendo saldamente a ciò che vediamo, giungeremo a vedere colui che ancora non vediamo”. 
Mi son venute in mente queste affermazioni di Sant'Agostino mentre papa Francesco, all’Angelus di dom. 23 giugno ’13, rivolto ai giovani, affermava con forza: 

“Ricordatevi bene: non abbiate paura di andare controcorrente! Siate coraggiosi! E così, come noi non vogliamo mangiare un pasto andato a male, non portiamo con noi questi valori che sono avariati e che rovinano la vita e tolgono la speranza. Avanti!”.

San Giovanni Battista, di Igor Mitoraj (foto mia) 

domenica 23 giugno 2013

Le parole...



«Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo». 

Buddha             

venerdì 21 giugno 2013

Se cominci tu



In ospedale chiedo a qualcuno di una lunga fila se è quella per il ritiro dei risultati delle analisi che un amico mi aveva chiesto di ritirargli. C’è tanta gente e non sapevo se fosse la fila giusta. Una signora, con aria agguerrita mi dice di mettermi in fila e non fare il furbo.

Non avevo nessuna intenzione di fare il furbo ma quel modo di fare non era proprio giusto. Mi metto in coda e ogni volta che arrivava qualcuno mi son messo d’impegno a dirgli di mettersi in coda. Mentre attendevo, ho visto un avviso che suggeriva di dare precedenza alle donne incinte e agli invalidi. Nella fila c’erano due ragazze col pancione e faccio presente a tutta la fila che sarebbe bene farle passare avanti.

La signora che era stata poco garbata con me è la prima a riconoscere che era giusto, anzi va lei stessa allo sportello con loro per aiutarle.

Intanto è passato un medico che conosco e mi chiese se avessi bisogno di qualcosa, perché avrebbe potuto aiutarmi. L’ho ringraziato dicendo che ho tempo. Piccolissimi gesti di attenzione hanno cambiato l’atmosfera della fila. La signora, ritirati i suoi risultati, prima di andare via, è venuta a salutarmi. Quando poi sono uscito, nel parcheggio antistante, da una macchina aperta, con la radio a tutto volume, mi arriva una nota canzone di Mina: “Comincia tu”.

Esattamente così “Se/ cominci tu/ a dire che mi amerai sempre di più/il coraggio poi lo trovo anch'io…”