venerdì 14 giugno 2013

La stanza accanto




Un'amica mi ha mandato questa poesia di Péguy che pubblico per condividere con voi questo dono: 


La morte non è niente,
io sono solo andato nella stanza accanto.
Io sono io.
Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate un tono diverso.
Non abbiate l'aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vita?
Io non sono lontano, sono solo dall'altro lato del cammino.

Charles Péguy (1873- 1914) scrittore e poeta francese





8 commenti:

Anonimo ha detto...

questo tipo di "Poesie" mi sembrano false.
Senza dubbio hanno dietro qualche motivazione... ma nel tuo blog, fatto di parole vere, non ci sta bene!
Grazie, comunque, Tanino.
la mia stima non diminuisce.
penso anche che tu lo abbia fatto per ringraziare chi te l'ha mandato.
Tanino, dovrei clonarti!!!
xcxcx

Rossella Caserta ha detto...

...da un altro punto di vista, invece, questa poesia ci parla della morte...che altro non è che l'altra faccia della vita. Per me questa poesia tocca le più profonde corde dell'anima...va a delineare quel filo che ci lega alle persone care, anche se non ci sono più. Il filo che lega noi esseri umani per sempre...e che ci fa sentire ogni giorno la presenza delle persone che non sono più con noi. Queste parole sono vere semplicemente perchè frutto dell'animo di chi le ha esperite queste emozioni, ed è riuscito, abilmente a tradurle in parole. Grazie.

Anonimo ha detto...

D'accordo con tutti e due.
franco!

Anonimo ha detto...

Tanino, perché non cambi la tua foto del portale di CN? Non è proprio bella!
So che non ti importa... ma.
ciao, Rosy

Unknown ha detto...

Personalmente trovo questa poesia un inno alla vita eterna che possiamo vivere già ora,, con la certezza di vivere dell'Eterno anche con chi non è più nella stessa "stanza". Bellissimo !
Maria Teresa

Tanino Minuta ha detto...

Ho pubblicato questa poesia perché sono convinto, per tante esperienze fatte, che la continuità della vita è come una fioritura di ciò che ora siamo nel tempo. Siamo di fronte a un mistero, ma il futuro si intuisce dal presente, da piccolissimi segnali che ci accompagnano. Grazie comunque a tutti.
Riguardo alla foto sul portale di Città Nuova, farò presente la richiesta.
Qualcuno mi ha chiesto precedentemente di pubblicare il mio indirizzo.
Ci penso.
Comunque se mi lasci il tuo, ti rispondo privatamente. In Google c'era una volta pubblicato il mio indirizzo, ma è quello della Slovacchia dove non abito da qualche anno. Ora vivo in Italia.
Grazie a tutti di tutto.
a presto,
Tanino

Anonimo ha detto...

Tanino, importante è comunicare.
forse questo ci fa capire che la morte ha a che fare con la comunicazione. Non si tratta solo di affetti, ma di relazioni, tutte le forme di relazioni... e questo forse è ciò che rimane ed è, chissà, la sostanza del paradiso.
butto giù così, ma sono contento di poter dire qualcosa.
Bruno il solito

Unknown ha detto...

Io ringrazio per questa pubblicazione e condivisione, non fa solo onore allo scrittore ma alla vita stessa che quando interrotta da un profondo dolore come la mancanza di qualcuno in qualche modo ci parla ancora e sono certa che a chiunque possa far piacere nel profondo del proprio cuore udite queste parole scritte provando a metterle in atto di fronte allo sconforto e al rispetto della stessa vita che continua per chi rimane. Grazie