mercoledì 15 aprile 2015

Vivere per gli altri

Pubblico un commento al precedente post. 
E' stato un dono per me. 

Tanino, questa serenità di cui scrivi, è il segno importante di aver scoperto i valori della vita, di averli rimessi nel giusto ordine. Quando mi sono ammalata, dopo un periodo di sorpresa e di speranza che tutto ritornasse come prima della malattia, ho avuto una grossa scossa, direi una terribile fase di scoraggiamento, di impotenza, di inutilità di tutto.
Guardando mio marito e i miei figli ho preso la decisione, dolorosissima ma necessaria, di pensare a loro, di non aumentare il dolore.
Questo sforzo mi ha ridato la serenità.
Credo che in questo sforzo, che in fondo è un grande atto di amore, ho ricompreso il senso di ciò che mi stava accadendo.
Dapprima l'idea che il tumore avesse intaccato me mi ha assimilato a molti altri conoscenti in uguali condizioni. Poi ho rispolverato la mia fede, ormai sepolta sotto tanta cenere...
Ma non volevo accettare di cercare Dio per avere qualche consolazione o qualche inconfessato placebo, era la ricerca di senso che mi portava a spaziare in ambiti non cercati.
La fede non è un sonnifero che ti fa uscire dalla realtà, la fede è una strada per accedere nella vita.
Ora vivo il mio tempo in modo diverso, godo di tutto: della primavera che torna, del risultato di un compito di mio figlio, della serenità di mio marito... siamo più famiglia.
E paradossalmente ora mi sento più madre.
Ciao e grazie,

S. M.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La fede è una strada che ci fa accedere alla vita. Su questa strada ci sono 2 "porte-cancelli-portoni". Uno apre al rapporto con Dio, l'altro apre al rapporto con gli altri esseri umani. Ci si sente davveri VIVI quando entrambi questi "cancelli" sono spalancati.
In caso contrario, si sente che manca qualcosa: magari c'è la salute, c'è lo star bene nella natura, viaggiando, con gli animali domestici...ma in fondo al cuore manca qualcosa. La mia esperienza è simile a quella di SM, voglio testimoniare che quando qualcosa cambia in meglio dentro di noi e cambia in meglio il modo di relazionarci agli altri, (familiari,conoscenti,sconosciuti) allora ci si sente LIBERI E CAPACI DI DONARE IN LIBERTA' NOI STESSI (anche se malati abbiamo un grande valore), la vita assume un nuovo gusto...è difficile da spiegare...lo spiega bene SM. Vorrei mettere l'accento non sulla fede, non sulla malattia, ma su come sia salute e vita il vivere per gli altri/con gli altri in maniera "rinnovata". Solo la fede non basta, ma per chi "sente il Signore accanto",anche lo stare bene con gli altri e con se stessi (nonostante malattia, difficoltà ecc.) è un'esperienza di Fede.

Buona giornata, C.

Anonimo ha detto...

Sono molto grata a Colei che ha messo a conoscenza di tutti la sua vicenda dolorosa e positiva.
Io sono ancora nella fase della sorpresa inaccettata e faccio di tutto per andare oltre questo buio.
Grazie Tanino.
Ciao T.

Anonimo ha detto...

Sono molto grata a Colei che ha messo a conoscenza di tutti la sua vicenda dolorosa e positiva.
Io sono ancora nella fase della sorpresa inaccettata e faccio di tutto per andare oltre questo buio.
Grazie Tanino.
Ciao T.