lunedì 27 aprile 2015

Siamo a 1.000 pagine


Care amiche e amici,
mentre preparavo la pagina da pubblicare oggi mi sono reso conto che questo post è il n° 1.000.
L’universo non è nei miei numeri, diceva Einstein, è vero. Ma i numeri segnalano ben altro.
Nel mio caso il fatto che per mille volte ho cercato di fare qualche dono ai voi amici, mi riempie di gioia.
Ho notato che le pagine più gradite e gettonate sono il dialogo con voi e i fatti di vita vissuta.
Vi racconto l’ultimo, fresco fresco, anche se si tratta di caffè caldo.

Avevo notato che, all’intervallo del caffè un collega, senza mai contare quanti siamo o quanti ancora non hanno preso il caffè, ne prende dalla caffettiera una tale quantità come se fosse da solo.
Stamattina, lui non era ancora arrivato in sala incontri, e ho notato che il caffè rimasto nella caffettiera era poco. Qualcuno ha detto: “… che si vada a preparare lui la quantità che vorrà”.
Ma, con un piccolo stratagemma, ho versato nella tazza di chi aveva parlato il caffè della caffettiera e mi son messo a prepararne un’altra.
Mentre riempivo il contenitore del caffè ho compreso che ciò che veramente mi impedisce di compiere un gesto di amore è il pregiudizio, una sensazione negativa subita, una voglia di fare la mia giustizia, quasi una vendetta.
Quel gesto mi ha spiegato che ogni azione è guidata da un pregiudizio e ho pensato quanto sarebbe bello agire senza condizionamenti.
Chiara Lubich con le sue prima compagne con le quali ha iniziato il Movimento dei Focolari, ha notato che le mancanze di qualcuna di loro potevano influire negativamente sull’agire delle altre ed ha escogitato il “patto di misericordia”, lo sforzo e l’impegno di vedersi ogni giorno nuove, senza ricordi del giorno precedente. Questa educazione all’altro nella sua novità e non negli errori commessi, ha determinato un nuovo modo di rapportarsi, uno stile di misericordia.
Stamattina, quel gesto di preparare un caffè, mi ha fatto vedere quanto il mio modo di conoscere gli altri possa essere inficiato da un’impressione negativa che non sono riuscito a dimenticare.
L’attenzione agli altri ha bisogno di occhi nuovi, in qualsiasi situazione.
Mentre scrivevo questo post un amico mi ha mandato la foto che allego. Mi è sembrato mandata da un Angelo. Infatti l’amico si chiama Angelo!

Ciao a tutti e grazie!
Tanino

1 commento:

Anonimo ha detto...

CONGRATULAZIONI, Tanino!
Non sono mille pagine ma mille e mille ascolti, attenzioni.
Questo tuo rivolgerti agli altri è una bella lezione.
Il tuo blog è diventato il mio modo di creare legami.
Ne parlo al lavoro, ricevo echi che mi dicono che l'effetto che hai su di me lo realizzi anche in altri.
Allora MILLE grazie.
Saluto gli amici tuoi di Città Nuova e quanti sono in contatto con te.
Il nostro forum è un piccolo contributo alla pace di questo travagliato mondo.
Serena