Lasciando
un commento su I giovani e gli
anziani, Alessandro mi scrive:
"Ho letto una dichiarazione di Albert Einstein che mi interpella.
“Come
si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle
realtà che non sono quantificabili. L'universo non è i miei numeri: è pervaso
tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto.”
Einstein vorrebbe dire che una vera conoscenza significa essere aperti al
mistero? Io non ho mai perduto il senso del mistero, ma non credo in Dio. Ti
scrivo perché le pagine del tuo blog mi fanno pensare che la tua fede è
certezza, è sicurezza di aver trovato".
Alessandro
pensa che la mia fede sia certezza. Vorrei precisare che la fede non è certezza
ma è piuttosto un cammino, un rischio che ho avuto il coraggio di correre.
Per
me il mistero è questo coraggio di fidarmi dell’indefinibile e poi accorgermi
che questo coraggio è soltanto il frutto di un amore che già mi ama.
Accorgermi,
prendere coscienza di questo amore, è la fortuna più grande che mi sia
capitata, l’esperienza più entusiasmante che si possa vivere nel tempo e nello
spazio.
1 commento:
Grazie Tanino per ciò che condividi con noi, così profondo !
Ad Alessandro ho qualcosa da dire: "Io non credo in Dio" hai scritto.
Mi interpella questa tua affermazione !! Io mi sento amata da Dio, tanto, era così da bambina è così da adulta, è Qualcuno che c'è.Punto.
E ti sento mio fratello, molto più simile a me di chi dice non credo in Dio oppure "io credo a modo mio"per farsi "i cavoli suoi" e non essere disturbato da coloro per i quali andare in Chiesa è "un'abitudine e un'assicurazione per avere una possibilità in più di andare in Paradiso ...dopo". Queste persone, che conosco da una vita, mi fanno tristezza e le sento lontanissime da me (ma provo a non giudicarle) mentre tu e gli altri frequentatori del blog vi sento davvero con me in questo cammino che è la vita".
Buona giornata a tutti, C.
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