martedì 21 aprile 2015

Saper leggere i segni (2)

Al precedente post il commento di Rita mi riporta qualcosa che ho scritto il 21 settembre 2012.
Parlavo di cosa significhi per me leggere i segnali della vita. Rita mi chiede ulteriori spiegazioni.

In seguito a quanto scrive Giorgio che mi chiede chi sono, e nel ringraziare anche Claudia, Stefano e quanti hanno lasciato il loro commento precedentemente, dico che sono un pellegrino, come ogni uomo che cammina sui sentieri delle stagioni.
A un certo momento della vita mi è successo qualcosa di importane: qualcuno mi ha insegnato a leggere i segni.
Sapere leggere i segni, cioè vedere in tutto ciò che mi succede, in tutte le combinazioni del vivere, in tutte le parole che mi arrivano, negli eventi, nelle disgrazie, negli incontri, nelle contrarietà... un piccolo segnale, la lettera di una parola, l’elemento di un discorso che si compone pezzo dopo pezzo.
Per imparare quest’arte ci vuole pazienza e umiltà.
Non devo dirigere io il discorso, ma attendere che si sveli fino in fondo.
Non è difficile, perché ogni risultato che si raggiunge dà nuova forza, ma ci vuole costante pazienza e umiltà.
Se riesco a dire qualcosa a voi, cari lettori, è soltanto perché la vita mi insegna la vita.
La fede sorregge la capacità di rischiare.  
Non so cos’altro dire. Comunque sono felice. E la vita non ha finito di stupirmi.


Avevo già detto che non saprei cosa aggiungere, ma visto che Rita chiede ancora precisazioni direi: 
L'arte di vivere si impara vivendo. E ciascuno ha la "sua" scuola, i suoi maestri. 
Sono convinto, dopo decenni di esperienze, che il VERO MAESTRO abita dentro di noi. 
Questo misterioso "qualcuno" che abita in me, mi ha spiegato con parole che solo io comprendo, il senso del mio agire, la direzione del mio andare. Non mi ha mostrato la meta, ma mi ha detto e mi dice la direzione. 
Cosa c'è di mio? Credere a questa guida, fidarmi di questo misterioso conducente che mi conosce senza che io mi sia presentato a lui. 
Un'altra cosa importantissima, che garantisce i suggerimenti dell'abitatore intimo, è che le circostanze, la parola di un amico, un evento piacevole o sgradevole, un cambiamento di situazioni... confermano quello che dice la voce interiore. 
Questo penso, sono aperto a conoscere qualsiasi altro tracciato di vita. Grazie! Tanino

4 commenti:

Liborio ha detto...

Carissimo Tanino
questa dei segni è una strada che ho intrapreso da tempo nella mia misura.
quando sono nella pace interiore cerco
sempre di trovarne in ogni circostanza,parole,persone.Ma ho ancora tanto da camminare!!!
venerdì parto per la Mariapoli e ti porto con me perchè devo raccontare
l'esperienza di natale con giuseppe
quando tu mi hai dato l'imput per
andare avanti.
Grazie sempre di tutto mena

Anonimo ha detto...

La difficoltà, caro Tanino, è individuare questa voce interiore. Siamo guidati da una cultura in cui siamo cresciuti ed educati. Siamo guidati, se non costretti dagli impulsi, e non vorrei chiamarli egoismi, ma certamente sono spinte legate al l'istinto di conservazione.
Poi ci sono i vari traumi che hanno modificato i muri della difesa... Insomma il risultato è un insieme di regole esterne che sono diventate il nostro modo di pensare ed essere.
In tutto questo groviglio è possibile che esista, che abbia spazio una voce, un'altra voce?
Grazie comunque del tuo coraggio.
Gianni

Tanino Minuta ha detto...

Carissima Mena,
GRAZIE!
Ogni consiglio funziona se c'è una vera complicità.

Carissimo Gianni,
Essendo una voce frammista a mille altre, bisogna esercitarsi ad un ascolto senza interferenze.
All'inizio può sembrare difficile, ma con il tempo si arriva a riconoscere "quella" voce, che non si confonde con le altre per la sua potenza e puntualità.
È questo il mio augurio.
Tanino

Anonimo ha detto...

vi ringraziamo tutti... costringete Tanino a parlare!
Stefania e Agata