venerdì 27 novembre 2015

Sono io il convento di Dio

Sembra facile. Ma cambiare casa, passare da un convento all’altro non è poi così semplice. Lasciare una comunità dove hai contribuito a costruire spirito di famiglia; andare lontano dall’ambiente in cui sei stimato e apprezzato; lasciare non solo i tuoi parenti, ma distaccarti anche dal papà ammalato; mettere in mano ad altri opere che stavi portando a termine…
Tutto questo mi ha messo in un mare di problemi; non ultimo e non il più piccolo, andare in un convento dove non sai cosa trovi e non conosci le persone con cui vivrai.
Inutilmente cerco di pensarci e risolvere con la ragione questo guazzabuglio; non risolvo nulla cercando e ammucchiando  argomenti umani.
Sto raccontando come alcuni anni fa ho avuto la grazia di vivere questa situazione.
Mi sono trovato a tu per tu con Chi ha in mano la mia vita. A Lui mi sono consegnato. A Lui chiedere informazioni e luce nel dilemma di un incrocio qualche volta troppo intricato.
Davanti al tabernacolo, tutto solo e al buio, attendo sempre più serenamente, una risposta. “Ma guarda – mi dico – cosa inventa Dio per avermi a quattrocchi”.
Davanti a me un foglietto appoggiato sul banco. E’ la Parola di vita: “Se uno mi ama, il Padre mio lo amerà; e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” Allora, mi sono detto, è la Trinità che abita in me.
Paura di cambiare convento?! Ma…perché?!... se sono le tre divine persone interessate a me e vengono a fare convento in me e con me? E’ Dio il mio convento, sono io il convento di Dio.
Alla prima occasione, ho raccontato agli amici questa luce; mi hanno ringraziato perché ci siamo aiutati a vivere la libertà dell’obbedienza che può chiamarci a fare convento in ogni punto della terra vivendo in comunione.

p. Andrea Panont


Roma, 22 Novembre 2015 (ZENIT.org) Padre Andrea Panont | 128 hits

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