Quando ci siamo sposati ero fiera di lui, delle sue capacità, dei suoi successi. Ma col passare degli anni proprio il suo mondo è diventato per me ostile, perché lo teneva lontano dalla famiglia. Anzi era come se moglie e due figli non esistessimo. La nostra casa era soltanto il suo albergo. Quando ci siamo separati, lui non ci ha più cercati se non in qualche ricorrenza.
Da suo fratello ho saputo che era gravemente malato. Con i figli siamo andati in ospedale.
Era tornato bambino: fragile, affettuoso, delicato.
Non è stato difficile dirgli che, dopo l’uscita dall’ospedale, lo attendevamo a casa. Così è stato. La malattia lo consumò in brevi mesi. Ma avevo ritrovato l’amore della mia vita.
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