mercoledì 20 luglio 2011

CREDERE NELL'UOMO?


Pubblico un commento che una lettrice ha lasciato nel precedente post e si rivolge a me e ai lettori del blog. 


Avevo bisogno di credere nell'uomo, oltre che in Dio....è stata una scelta la mia....ora mi sento oltremodo stupida e infelice. Chiedo a te e ai tuoi lettori e lettrici una parola, grazie!

Questi i fatti:
Tornavo a casa dopo il lavoro, a piedi verso la fermata della metropilitana, mi avvicina un giovane dicendo di essere stato derubato del marsupio che teneva sulla spalla e chiedendomi un prestito per pagare il parcheggio e l'autostrada e poter tornare a casa, in un paese fuori città.
Aveva chiesto aiuto ad altri, mi dice, ma nessuno l'aveva aiutato, mi prega di farlo io.
Mi dice di essere proprietario della CREMERIA DOLCEVITA in una cittadina di provincia "se ti capita di passare ..." e mi scrive i suoi dati :
Nome e cognome: LUCA A....
Indirizzo: Via Cascinotto 64
Cellulare 3465..... (inutile dire che risulta spento...)

Per lui sono entrata inutilmente in alcuni bar x scambiare una banconota...nell'ultimo ho comprato qualcosa così ho avuto il mio resto
Gli ho dato € 15 ed il mio n. di cellulare.
Mi ha garantito che mi avrebbe fatto una ricarica pari al prestito e mi avrebbe richiamato entro poche ore.
Non mi ha richiamato.
Tramite internet ho scoperto che in quella cittadina c'è una PIZZERIA DOLCEVITA, non una cremeria...

Sono passati alcuni giorni, mi sono detta che sarebbe bastato accertarmi che avesse con se il cellulare e le chiavi dell'auto x smascherarlo: il portafoglio era nel marsupio… rubato...e il cellulare e le chiavi dell'auto no ???.. Non c'era nessuna auto nel parcheggio… e nessun casello autostradale da passare...vero ??
Forse, smascherato, da gentile ed educato si sarebbe trasformato in violento, meglio è stato stare al suo gioco ...

Quando mi ha chiesto il denaro ho deciso di credergli, 15 € era una somma che ero disposta a "investire" in cambio della GIOIA DI SAPERE DI AVERE AIUTATO UNA PERSONA ONESTA.
"Tratta gli altri come vorresti essere trattata" è una regola che ho interiorizzato e che in quel momento - in una situazione di pressing - mi sarei sentita in colpa a ignorare.
Perciò non mi sono allontanata da lui senza prestargli ascolto, cavandomela più a buon mercato con un semplice ed educato"Mi space non ho tempo vado di fretta".

Non sono certo la prima e neppure l'ultima a cui accade, vero..succede a tanti sprovveduti e ingenui e a quanti altruisti e ideallisti?
Ciao Chiara 


foto mia

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringrazio Chiara perchè scrivendo ha messo a nudo un dubbio che molti abbiamo. Quale bene fare? A chi?
Biogna essere prudenti e astuti, come dice il Vangelo. Non è facile, ma se il Vangelo l'ha detto vuol dire che può essere così.
aspetto quello che dicono gli altri, anche tu, Tanino. Ciao, Renza C.

Anonimo ha detto...

il vero guaio è che il male genera male. un comportamento negativo produce effetti negativi. Abbiamo il coraggio di invertire la rotta? Forse ci vuole un intervento extraterrestre...
Il problema del male che determina tutto, questo sarebbe un tema da affrontare.
Non so cosa dire. Francesco

speranza ha detto...

Cara Chiara, mentre leggevo la tua esperienza, mi sono venuti alla mente vari episodi simili al tuo, vissuti proprio come te: mettendomi nei panni dell'altro, credendo alla buona fede, non giudicando, nella semplicità dell'amore... E poi scoprire l'inganno, sentir bruciare la delusione, rimanere un pò frastornata, con domande sospese...
Ma poi, ogni volta, comprendere che quel che vale nell'amore è amare, che ciò che si è dato resta per sempre, che nessun gesto disinteressato va perduto. E, come in una semiretta, sappiamo da dove parte, dal nostro cuore, ma poi va all'infinito: mi piace pensare direttamente nel Cuore di Dio, che solo saprà veramente apprezzare e dar peso al nostro agire.
Un abbraccio grande e.....benvenuta nel club!!!

Anonimo ha detto...

Io da qualche mese, passo due ore la settimana in un centro di ascolto della Caritas e di poveri, sì, ma imbroglioncelli anche, ne capitano in continuazione. Tuttavia, nell'incertezza la regola è "dare" comunque, poi conoscendoli il discorso deve diventare più chiaro e vero. Tempo fa suonò a casa un ragazzo dell'ASA (mi pare Aiuto Studenti Africani) con tanto di distintivo e tessera: ho letto solo dopo che è un'associazione-bufala ma... è un po' come quando, i primi giorni dell'euro, un vecchietto, davanti al supermercato mi ... offriva gentilmente il suo carrello evitandomi di fare qualche metro in più: quando rimettendolo a posto ho trovato 500 lire anziché un euro, ci ho riso su.
Maurizio Mosconi