Stamattina un amico, che non sta bene, era uscito con un infermiere per fare una passeggiata, vista la buona giornata. Improvvisamente vento e temporale. Il cielo scuro non prometteva miglioramenti.
Esco velocemente in macchina alla loro ricerca. Guardo attentamente. Non li trovo. Vengo a trovarmi ad un bivio. Quale strada prendere? Mi affido al Regista e mi sembra che l’indicazione sia verso la strada intasata, quella che sicuramente avrei evitato.
Quando il traffico si scioglie, dopo 200 metri vedo l’amico con l’infermiere che cercavano di ripararsi sotto un balcone.
Questa sarebbe una delle risposte alle domande di Ubaldo, cioè se sono sicuro di aver trovato la “perla preziosa”. Sì, me lo confermano i fatti. Ma c’è una condizione ineludibile: essere docili. Non so se funziona per tutti. Ma per me è sempre una gioiosa sorpresa sperimentare l’efficacia della docilità, in qualsiasi situazione. foto mia
2 commenti:
Non è difficile essere docili quando non si sa cosa fare, ma lo è quando si sa benissimo cosa e come fare specialmente quando in questo nostro agire intervengono delle ""sterzate" e difficoltà che noi prendiamo sempre come negative e mai come positive ... e lo sono sempre positive.
In queste situazioni si sente uno Spirito Santo che guida se ... se dopo si analizza la situazione passata con cuore libero ed umile.
Mio marito non citerebbe questa recentissima esperienza: lui coglie,comprende,si emoziona, poi archivia in se'.
Io penso sia consona a questo argomento e col suo permesso la offro.
Aveva appena iniziato stanco e provato una sola settimana di ferie da un lavoro estero di grande responsabilita', e dopo solo 2 giorni riceve una telefonata: c'e' un grosso pasticcio, almeno per 1 o 2 giorni dovrebbe proprio tornare.
Siamo tutti allibiti e piovono vari consigli pratici.
Lui e' silenzioso e scosso, poi telefona e cerca di organizzare la partenza, il volo, il treno per arrivare ad un aeroporto, un ritorno eventuale ecc.
A noi dice:"e' l'ultima cosa che vorrei fare cosi' stanco come sono e felice di essere qui con voi, ma ho una responsabilita', devo andare, e poi, per il resto, mi affido al Signore, sperando di tornare.
Parte all'alba del giorno dopo. Manda un sms alle 8 da una stazione: "gia' mi mancate troppo".
Alle 12.45 ricevo una chiamata: e' lui che con voce molto strana mi dice:" Sei seduta? Sono gia' a Napoli e aspetto un treno per tornare da voi.Ero a Fiumicino e avevo gia' passato il check in ed entrato in area partenze e' squillato il cellulare a 10 minuti dall'imbarco: il mio sostituto, sollevatissimo di potermi raggiungere, mi dice che ha fatto salti mortali per risolvere il serio problema creatosi, che posso fidarmi e non partire piu',e poi aggiunge: "la prego dica subito a sua moglie e famiglia che smettano di pensar male di me!"
Insomma il biglietto e' ormai inservibile, ma ti giuro che non riesco a credere che Lui abbia paternamente sentito quanto mi era costato dovermene andare.E' come un piccolo miracolo, no?".
Luisa
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