giovedì 29 marzo 2012

L'aroma del caffè




Pubblico un commento lasciato al blog precedente "Diventare l'altro" e appoggio la richiesta fatta da C.G. di eventuali esperienze simili. Grazie . Tanino





Caro Tanino, 
un'esperienza simile l'ho fatta con mio marito: lui appoggia la caffettiera piccola sul fuoco grande, io su quello piccolo. Ci ho litigato un paio di volte, ogni volta che la sua caffettiera si rovesciava perché in bilico sui supporti. 
Poi mi sono accorta che "stavo invecchiando piena di ragioni mie", come dici tu !!! 
Meglio GUSTARSI l'AROMA del caffè a prescindere dal come è fatto, che non GUASTARSI la vita e rovinare l'ARMONIA familiare !!!
Cambiando prospettiva: chiedo ai lettori se qualcuno ha esperienze simili in ambito lavorativo - sociale, potete condividerle?
Io in tanti anni di impegno sociopolitico ho solo accumulato povere esperienze che sembrano pregiudizi ma sono soltanto dispiaceri: sul lavoro, nelle associazioni, nei partiti se non fai prevalere la tua idea, se non ti allei con chi ha interessi particolari simili ai tuoi non sei nessuno, altro che costruire qualcosa per il bene di tutti!!!
Grazie C.G. 






Foto mia 

11 commenti:

Anonimo ha detto...

mio marito, dopo che i figli hanno cominciato a darci delusioni, si è chiuso in se stesso ed è caduto in una depressione tremenda. Senza possibilità di appoggio è cominciata per me una nuova vita "di famiglia". Ho visto nascere in me un nuovo amore, un amore disperato ma reale. Nonostante tutto, sento la mia maternità crescere. Il dolore mi educa.
Grazie, C.G. per la provocazione. F.

Anonimo ha detto...

Grazie, Tanino, e grazie a C.G.!
la famiglia è il grande laboratorio.
E' una scuola di annientamento. se non resisti eccoti con la tua segretaria e poi con la collega e poi...
Sono rimasto in famiglia per non tradire me stesso.
Ora sono felice di aver capito il senso della vita: la famiglia è un microcosmo che può insegnarti ad aprire qualiasi segreto della vita.
il mio contributo è quello di dire a tutti: Abbiate pazienza, vedrete che è tutto necessario, anche il disfacimento della propria "personalità".
Auguri!
Eugenio

Anonimo ha detto...

Tanino, che dire? Mio marito è alcolizzato. Viviamo in un equilibrio che da un momento all'altro può trasformarsi in catastrofe. Allora cerco con tutte le forze di fare da paravento e non far pesare sui due figli la tragedia che vivo.
Se non avessi avuto la fede, non avrei avuto la forza di resistere. Ogni giorno è un inizio di speranza. Questo penso che sia ciò che sostiene mio marito. Lo amo, nonostante tutto. L.

Anonimo ha detto...

Vivo un matrimonio felice: ci siamo impegnati a dirci tutto sempre e non temere. Non mancano le nuvole, ma l'impegno preso insieme ci aiuta. Penso che si tratti di prendere conscientemente l'impegno di costruire la famiglia per essere una presenza nella società. Questo è l'unico vero binario da tracciare per i figli e vedo che crescono liberi e felici. Ne abbiamo tre.
Grazie a tutti di questo "salotto" invisibile ma reale.
Ciao, Rossana

Anonimo ha detto...

Caro Tanino,
la mia situazione è questa: ogni sera quano si tratta di scegliere un programma alla TV abbiamo tutti gusti diversi. Così io mi guardo la partita, mia moglie qualche film per piangere, mio figlio, se c'è, si guarda un giallo e il piccolo gioca al computer. Abbiamo tre televisori. Mai una sera che uno si sacrifichi per l'altro. Ma ti dico la verità, dopo aver letto la storia del caffè e quella delle posate... insomma un certo pensierino l'ho fatto. Posso cominciare io. Ringrazio te e quelli che ti hanno scritto.
Francesco

Tanino Minuta ha detto...

Grazie a quanti hanno scritto.
So che non è facile raccontare del propro percorso quando si è in cammino. Ma possiamo darci una spinta, vicendevolmente.
Grazie ancora.
Tanino

Anonimo ha detto...

Come chiede CG i luoghi dove ci si scontra sono tanti. sono l'ambiente, gli ambienti dove ci muoviamo, dove lavoriamo. Tante volte ho pensato che essere remissivi o violenti sia questione di carattere. Con il tempo ho visto che ci si può educare e si può cambiare. Io sarei aggressivo e impulsivo. mi hanno insegnato a contare fino a dieci prima di dire quello che penso... e mi sono accorto che ancora prima di arrivare a dieci la mia rabbia o la mia parola è cambiata. Ora è più facile. gli anni sono passati. ho superato gli anta. molte cose mi feriscono di meno e capisco di più gli altri. Non penso sia virtù, ma è il buon senso che è nella vita.
Ringrazio chi collabora a questo blog è tutta gente che vuole costruire. mi associo con tanta gratitudine. Vorrei anche segnalare il libro "Felicità è" che Tanino ha pubblicato. E'un piccolo scrigno di fatti che incoraggiano. Ancora grazie a tutti,
Saverio M.

Anonimo ha detto...

GRAZIE A TUTTI, FEDERICO

Anonimo ha detto...

Tanino, ho visto la tua favola "si chiamava Mamo ed era un ramo" esposta nella bacheca di una chiesa a Primavalle a Roma. Congratulazioni.
Si vede che le tue favole piacciono.
Ciao, Francesco

Anonimo ha detto...

Oggi, Domenica delle Palme, vorrei mandare un augurio a tutti i lettori del blog per questa Settimana che inizia. A te Tanino e a tutti, grazie e Buona Pasqua,
Bruno

Anonimo ha detto...

PER VARI MOTIVI ERANO DIVERSI GIORNI CHE NON ENTRAVO NEL BLOG.
E DEVO DIRE CHE SONO RIMASTO MOLTO COLPITO DA QUESTA SCHEDA CHE HA 10 (DIECI) COMMENTI E LEGGENDOLI MI VENIVA IN MENTE UNA FRASE CHE TUTTI CONOSCIAMO E CHE PUO' QUASI ESSERE RETORICA : " FA' PIU' RUMORE UN ALBERO CHE CADE DI UNA FORESTA CHE CRESCE" . MI E' SEMBRATA COSI' VERA COME NON MI ERA MAI CAPITATO. CERTO ANCHE MI DICEVO: " spesso forse non sono i pregi che uniscono le persone, ma sono quei difetti intollerabili ai nostri cinque sensi che finiscono per dividerci " E MI DICEVO: " devo superare anche questa cosa come se fosse oggi il primo giorno che vivo:... è una bella sfida.......!!! .... UN SALUTO; GRAZIE A TANINO E A TUTTI QUANTI PARTECIPANO A QUESTA VITA DEL BLOG. giovanni