domenica 7 aprile 2013

LA PROFANAZIONE DEL TEMPIO



Non avrei mai pensato che esistano in mezzo a noi i profanatori del tempio. Girando per il mondo ne ho incontrati tanti eppure, nonostante siano talmente distanti l’uno dall’altro, sono così vicini, così simili in tutte le loro azioni.

Il profanatore è un tiranno e come tale non può mai accorgersi di esserlo e neppure sospetta che potrebbe essere causa agli altri di dolore. Il tiranno è sazio. 

Di tiranni ce ne sono stati in ogni tempo e ce ne saranno sempre, perché è una pianta infestante mai sradicata, neanche quando è stata scoperta la sua malignità. 

Il tiranno si presenta in giacca e cravatta. Come il camaleonte è sempre intonato all’ambiente, ha l’ultimo profumo e l’ultimo colore della moda. Sorride come gli uomini semplici e parla la lingua comune. È talmente in armonia con tutto e tutti che nessuno si accorge di lui. Ma è tiranno. Non ha difetti, soltanto uno: assolutizza se stesso perché convinto di essere la sola verità. Ma, nonostante si illuda, è l’unico seguace della sua religione.


10 commenti:

Anonimo ha detto...

cosa c'è dietro quello che scrivi?
grazie, Paolo

Tanino Minuta ha detto...

Paolo, forse l'osservazione dei fatti mi fa dire quello che ho scritto. Ma, nonostante tutto, io sono OTTIMISTA!
I profanatori vengono uccisi dalla loro stessa solitudine.
Ciao,
Tanino

Anonimo ha detto...

sì, Tanino, i profanatori sono accanto a noi, impeccabili e "al loro posto", ma sono il male della società.
Ciao, Gina

Anonimo ha detto...

Il male! Eppure il bene vince. si tratta di fare una precisa scelta. Si tratta di mettersi da una parte o dall'altra...
Ciao Franco

Anonimo ha detto...

Tanino, il male è il vero tabù di oggi. Grazie di questa provocazione.
Marcella

Anonimo ha detto...

Non so perché ma, quasi ancor prima di leggere, ho pensato a una persona, comune nostra conoscenza. Maurizio M.

Anonimo ha detto...

Anc'io come Paolo mi sono chiesta cosa ti ha spinto a scrivere queste righe. Ho pensato che dopo un telegiornale oppure osservando come funzionano gli uffici...
Al male non ho mai creduto: non sono mai riuscita ad accettare che esista un male che vuole agire come male. Ma la vita mi ha aperto gli occhi. Ora sono convinta che il male non è soltanto la debolezza dell'uomo ma una realtà distruttiva che gode nel moltiplicarsi come male, come negatività...
Mah!
Ciao,
Rosy

Anonimo ha detto...

Caro Tanino, grazie delle tue parole sagge. Mi sono chiesta: qualè il TEMPIO PROFANATO dal profanatore che tu descrivi ?
Secondo me è l'ESSERE UMANO, l'uomo o la donna di cui - da parte di chi è cattivo o stupido o indifferente e complice - viene calpestata la bellezza e la sensibilità.

Su "male", oggetto dei commenti precedenti, penso che ogni persona è un'incognita per sè e per gli altri perchè la vita lo mette più volte davanti alla scelta tra il bene e il male.
Solo Dio - che è Bene ed è Amore - ha fatto una scelta: ha scelto il TEMPIO.....ha scelto NOI !!! ????
....io l'ho scritto...ma anche a me sembra impossibile !!!

Ciao C.

Anonimo ha detto...

Tanì, Tanì, quante cose dici senza dirle!!!
Sì il male esiste come protagonista ed è talmente protagonista da essere un cittadino a pieni diritti.
Si fa spazio dentro di noi e crediamo che sia il nostro pensiero e siamo manichini, burattini che gesticolano quello che il male vuole.
Mi hai fatto riflettere e te ne ringrazio. Luca

Anonimo ha detto...

Chissà, il tiranno forse vive senza specchi. Quei pochi se li è fatti costruire con la propria immagine gloriosa preconfezionata dietro il vetro.E non si accorge della pantomima interessata e servile di chi lo circonda.

Non c'è di peggio che essere prigionieri di se stessi e vivere di illusioni, perchè la verità è di ogni uomo e in ogni uomo, ma richiede coraggio, curiosità e soprattutto apertura all'esterno, confronto.
Solo così si può raggiungere quell'umiltà che ci rende finalmente umani

Ma come è chiara la povertà del tiranno, anche se ci fa soffrire; come è mortale la sua solitudine; come è grigio piombo il pugno di cenere che si ritrova tra le mani!

Preghiamo, preghiamo tanto anche per i peggiori dei tiranni.

Luisa