(Foto da internet: l'uomo della Sindone)
Una conferenza fatta anni fa sulla Sindone, durante un'esposizione a Torino della misteriosa reliquia, catalizzò il mio pubblico giovane, come non avrei mai immaginato. Ne scaturì una profonda discussione:
Chiesi a qualcuno quale fosse stato il punto di interesse: "Non credo al futuro. Il presente non fa intravedere nessun futuro. Per sperare ho bisogno di un intervento straordinario di bene, che chiamerei amore. Dentro di me avverto delle certezze che non raggiungono la ragione e guidano il mio cammino".
E poi:
"Non capisco perché, eppure nella mia esistenza, dove per convenienza ho cancellato ogni valenza religiosa e morale, sento e so che qualcuno mette le traverse al mio binario. E vado sicura. Non voglio dare nomi a questo essere che mi sostiene... anche se nel centro di me stessa lo conosco perché mi conosce".
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