Con i nipoti degli
inquilini dell’appartamento di una mia zia giocavamo insieme tutti i giorni. Non
potevo sapere e capire che c’erano delle tensioni tra la zia e gli inquilini perché
da mesi non pagavano ed erano arrivati al tribunale.
Un giorno mi è stato
detto di non giocare più con quei bambini perché “erano cattivi”.
Per me fu un colpo non
solo per la perdita dell’occasione di giocare, ma perché di colpo quei bambini
erano diventati cattivi.
In realtà quegli
inquilini, con delle strategie e arguzie giuridiche, stavano cercando di
dimostrare che dopo anni di affitto, l’appartamento era di loro proprietà…
La contesa si risolse
giuridicamente con lo sfratto.
Passati gli anni un giorno ci siamo incontrati con
questi amici, ormai adulti come me e, riparlando del passato, eravamo arrivati
alla stessa conclusione: “Dobbiamo evitare che interessi economici distruggano
il bene dell’amicizia!”.
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