mercoledì 25 marzo 2020

In questi giorni...

Mi scrive un grande sostenitore del blog:

Caro Tanino, 
in questi giorni di forzata solitudine (i miei parenti per difendermi mi hanno isolato) riaffiorano alla mente, spontaneamente, ricordi, persone, eventi vissuti. 
Un film senza interruzioni si sta svolgendo davanti a me. 
Ho una certa età e quindi il film è lungo...
Ascolto la radio e seguo la TV per avere notizie di come vanno le cose. 
Al cellulare ricevo messaggi di tutti i tipi: da spezzoni di film a indicazioni di come lavarsi le mani, a ironizzazioni della situazione, a consigli medici...
Una cosa è certa: emergono dal mare agitato affetti, amori, esperienze belle... e vedo come tutto si è rifugiato in una spessa bolla di sapone per difendersi dall'indifferenza e dalla banalizzazione. 

Quando è mancata mia moglie, prima che arrivassero medici e parenti, sono rimasto accanto a lei. C'era un silenzio infinito che oltrepassava la vita stessa. Non c'erano pensieri. C'era uno stare nel silenzio. 
Ricordo che quando mi è sembrato di toccare il nulla, il non-senso di tutto, ho cominciato a sentire una voce, una musica... era una presenza. Mia moglie non era lontana, non si era allontanata da me ma mi era vicina in altro modo. 
Non penso sia stata una "autoconsolazione" ma un nuovo modo di affrontare la vita. 
Ricordo che mi sono alzato, ho aperto le finestre, ho lasciato entrare la luce. Non ero solo. Non sono stato più solo. 
Oggi quel ricordo è tornato forte e mi sembra che sia stato la base della mia vita da allora. 
Te lo volevo raccontare per ricambiare la tua sincerità. 

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