sabato 26 dicembre 2009

Gennaio 2010


“Dio abiterà con loro; essi saranno il suo popolo” (Ap 21,3) 

Dopo molte ore di attesa della partenza per la Sicilia è annunciato che tutti i voli da Bratislava sono stati cancellati: la compagnia aerea è fallita. I cambi di programma mi rendono più attento. La sera mi telefona un amico in vacanza in Ungheria e mi propone di tornare con lui in Italia in macchina così possiamo darci il cambio nella guida. Prendo il treno per Budapest. Mi trovo accanto ad un musicista ungherese. Lui stupito di sentirmi parlare ungherese tira la conclusione che certamente giro questi paesi per avventure d’amore. Gli rispondo: “Sì, sono qui per una grandissima avventura d’amore: Dio!”. Lo vedo scombussolato, divertito, curioso. Dopo aver superato lo sconcerto, mi chiede: “Ma come fai a essere certo di Dio?” Gli rispondo che leggo gli avvenimenti. E gli racconto l’accaduto. Il mio viaggio sembra sia cambiato, in realtà le circostanze mi rimettono in un altro programma certamente migliore. Lo stare al gioco mi permette di fare continua esperienza di Dio vicino. Il musicista allora: “Possibile che Dio sia così vicino da entrare nella nostra quotidianità? Se è così, la compagnia aerea è fallita perché potessimo incontrarci. Si vede che sei una persona felice”. Quando fu ora di scendere lo vidi commosso.

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