In un bel cascinale di campagna, ormai integrato nel
paesino, c’è un poliambulatorio medico.
Lunghe file d’attesa e segnali di insofferenza per lo sciopero
di un ufficio .
Sul muretto di una piccola pendenza che porta agli
ambulatori, un bel gatto viene a riposare per cogliere gli ultimi raggi caldi
dell’autunno. Si comprende subito che il gatto è a casa sua… mentre noi siamo
ospiti.
Un signore accarezza il micio che, felice di essere
coccolato, comincia a giocare con le dita, poi tenta di afferrare l’orecchino
di una signora, poi una ragazza lo prende in braccio e tutti ridono e parlano
del gatto. La fila degli scontenti pare attraversata da un raggio di serenità.
Quanti gatti mancano nei nostri uffici!
4 commenti:
Tanino, il fatto è che siamo tutti sotto una cappa di pessimismo e qualsiasi contrarietà, come può essere una semplice attesa, diventa un attentato alla nostra vita.
Non voglio, anche perché non saprei, fare un'analisi del momento che viviamo.
Io direi che manca la semplicità del quotidiano e non sappiamo vedere il bene dove c'è.
Grazie per questo blog che ridona speranza.
SE dovessi darti un premio ti dare la coppa della SPERANZA.
Ciao,
Veronica
Mi fai ricordare un momento significativo della mia vita:
Ambiente: la Polonia durante gli anni della guerra fredda, negli anni della repressione anti-Solidarnosc.Ero li per il Movimento dei Focolari, nella veste "ufficiale"di ricercatore universitario. Ad un certo punto si e'visto prudente che non avessi contatto con delle persone. Isolamento totale in un piccolo apartamento. Stanchezza, depressione...
Il gato di uno dei vicini deve aver "percepito" qualcosa. Fatto sta che regolarmente comincia a farmi visita, mi saluta, salta sul mio grembo, mi fa la fusa, "socializza"con me
in quella situazione "buia"... Ricordo sempre con "affetto" il micio polaco. Mi "aiuto" in un momento difficile.
Miguel Novak, Denver, USA
Ciccino! :-D
Avevo scritto "Ciccino" : vedo che i miei commenti non li metti! :-(
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