C'erano
una volta dieci contadini, che camminavano insieme verso i loro campi. Furono
sorpresi da un improvviso uragano, che prese a squassare violentemente le
piante e a flagellare la terra.
Correndo
in mezzo ai fulmini e alle raffiche di grandine, i dieci si rifugiarono in un
vecchio tempio in rovina.
Il
fragore dei tuoni era sempre più assordante, i lampi danzavano paurosamente sui
pinnacoli del tempio. I contadini erano terrorizzati e cominciarono a dirsi, a
mezza voce, che in mezzo a loro ci doveva essere un grosso peccatore, colpevole
di aver fatto scatenare quella furia incontenibile, che li avrebbe annientati
tutti.
"Dobbiamo
scoprire il colpevole", suggerì uno, "e allontanarlo da noi".
"Appendiamo
i nostri cappelli fuori della porta", disse un altro. "Quello di noi
a cui appartiene il primo cappello che verrà portato via sarà il peccatore e lo
abbandoneremo al suo destino".
Furono
tutti d'accordo. A fatica aprirono la porta e in qualche modo attaccarono fuori
i loro cappelli di paglia.
Il vento
ne ghermì uno immediatamente.
Senza
alcuna pietà i contadini spinsero il padrone del cappello fuori della porta. Il
poveretto, piegato in due per resistere al vento, si allontanò nella tempesta.
Aveva
fatto pochi passi, quando sentì un boato tremendo: un fulmine spaventoso si era
abbattuto sul tempio e lo aveva polverizzato con tutti i suoi occupanti.
Una
volta, un cucciolo di leopardo si perdette nella steppa e un elefante, per
caso, lo calpestò. Poco dopo il cucciolo fu trovato morto e la notizia fu
portata al padre di lui.
"Il
tuo piccolo è morto", gridarono al vecchio leopardo. "Lo abbiamo
trovato nell'erba, giù nella valle".
Il
leopardo ruggì di dolore e di collera. "Chi l'ha ucciso? Ditemi chi l'ha
ucciso, perché io mi possa vendicare".
"E'
stato l'elefante".
"L'elefante?".
"Sì,
l'elefante".
Il
vecchio leopardo si fece pensieroso, ma dopo un momento disse: "No, non è
stato l'elefante. Sono state certamente le capre. Sono state le capre! Ma vedrete
come mi vendicherò".
E il
vecchio leopardo, infiammato di sacrosanta collera, corse sul colle dove
pascolavano le capre e sbranò tutto il gregge.
di BRUNO FERRERO, Solo il vento lo sa, Elledici ed.
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