Benedico il Signore
che la mente m’ispira:
per questo immane
soffrire dei giusti,
per questo gioire
tante volte insperato,
per questo sperare di glorie
ogni giorno:
impossibile che sia il Nulla
l’estremo traguardo:
impossibile sarà pensarti
come realmente tu sei,
o mio Signore:
sconosciuto Iddio sei tu
la
nostra unica sorte.
Poesia composta da padre Davide Maria Turoldo (1916-1992) poco prima di morire, lasciata sul comodino dell'ospedale.
2 commenti:
Grande questo poeta religioso...
Significativi questi versi alle soglie della morte!
Ciao, Tanino!
buon lavoro e auguri per quello che fai.
Gemma
Grande questo poeta religioso...
Significativi questi versi alle soglie della morte!
Ciao, Tanino!
buon lavoro e auguri per quello che fai.
Gemma
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