venerdì 14 novembre 2014

Benedico il Signore che la mente m'ispira




Benedico il Signore
che la mente m’ispira:
per questo immane
soffrire dei giusti,
per questo gioire
tante volte insperato,
per questo sperare di glorie
ogni giorno:
impossibile che sia il Nulla
l’estremo traguardo:
impossibile sarà pensarti
come realmente tu sei,
o mio Signore:
sconosciuto Iddio sei tu
la nostra unica sorte.




Poesia composta da padre Davide Maria Turoldo (1916-1992) poco prima di morire, lasciata sul comodino dell'ospedale. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande questo poeta religioso...
Significativi questi versi alle soglie della morte!
Ciao, Tanino!
buon lavoro e auguri per quello che fai.
Gemma

Anonimo ha detto...

Grande questo poeta religioso...
Significativi questi versi alle soglie della morte!
Ciao, Tanino!
buon lavoro e auguri per quello che fai.
Gemma