Il 5 luglio
2014, sul piazzale antistante il Santuario di Castepetroso, il Santo Padre,
Francesco, ha incontrato i giovani delle Diocesi di Abruzzo e Molise.
Dal discorso a
loro rivolto traggo uno stralcio:
… il
cuore dell’essere umano aspira a cose grandi, a valori importanti, ad amicizie
profonde, a legami che si irrobustiscono nelle prove della vita anziché
spezzarsi. L’essere umano aspira ad amare e ad essere amato. Questa è la nostra
aspirazione più profonda: amare e essere amato; e questo, definitivamente. La
cultura del provvisorio non esalta la nostra libertà, ma ci priva del nostro
vero destino, delle mete più vere ed autentiche. E’ una vita a pezzi. E’ triste
arrivare a una certa età, guardare il cammino che abbiamo fatto e trovare che è
stato fatto a pezzi diversi, senza unità, senza definitività: tutto
provvisorio… Non lasciatevi rubare il desiderio di costruire nella vostra vita
cose grandi e solide! E’ questo che vi porta avanti. Non accontentatevi di
piccole mete! Aspirate alla felicità, abbiatene il coraggio, il coraggio di
uscire da voi stessi, di giocare in pienezza il vostro futuro insieme a Gesù.
Da soli non possiamo farcela.
Di fronte alla pressione degli eventi e delle mode, da soli mai riusciremo a
trovare la via giusta, e se anche la trovassimo, non avremmo la forza
sufficiente per perseverare, per affrontare le salite e gli ostacoli
imprevisti. E qui entra l’invito del Signore Gesù: "Se vuoi…
seguimi". Ci invita per accompagnarci nel cammino, non per sfruttarci, non
per farci schiavi, ma per farci liberi. In questa libertà ci invita per
accompagnarci nel cammino. E’ così. Solo insieme con Gesù, pregandolo e seguendolo
troviamo chiarezza di visione e forza di portarla avanti. Egli ci ama
definitivamente, ci ha scelti definitivamente, si è donato definitivamente a
ciascuno di noi.
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