sabato 26 gennaio 2013

Maternità eroica



Ester, dalla Svizzera mi racconta:

"Sono madre di 3 figli. Il terzo, dopo un percorso difficile alle scuole medie, è entrato nel giro della droga. Giorno dopo giorno ha perso qualcosa. In famiglia è diventato la pecora nera. Quando lui rientrava, se rientrava, l’aria cambiava. Ho capito che lui aveva più bisogno degli altri delle mie cure, del mio affetto. Ho dovuto mettere in moto fantasia e intelligenza per capire come e cosa fare. Una volta scomparve per diversi giorni, e andai a cercarlo in un parco dove si raggruppano i tossicodipendenti. Lo vedo seduto in un angolo con altri. Hanno davanti delle bottiglie. Quando mi vede mi grida volgarmente di andar via. Resto ferma. Lui grida, poi lentamente si calma. Si alza barcollando. Cade davanti a me. È distrutto. Lo aiuto ad alzarsi. Altri, ragazze e ragazzi, mi aiutano a portarlo fino alla macchina. A casa delira, piange. Accetta, dopo qualche giorno, di entrare in una comunità terapeutica. Ora sta risalendo. Altre volte sono tornata in quel parco. E sento per gli altri la stessa maternità. Con me viene sempre qualcun altro. Mio figlio mi ha aperto gli occhi".

Pubblicato anche su: Vangelo del giorno, Città Nuova, dic. 2012 

4 commenti:

Monica ha detto...

Tanino, commenterei ogni pagina di questo blog, ma questa in particolare mi ha toccato nel profondo, come le vicende di Claudia. Perchè sono mamma e perchè sento in questo una profonda vocazione. e tutto va bene quando i figli son piccoli, ma poi ... molto cambia. e la sofferenza di un figlio credo sia fra i dolori più laceranti. Trovo doloroso e bello allo stesso tempo il racconto di Ester che abbraccio con tutta la forza e la solidarietà.
Spero, in cuore mio , di trovare sempre una forza e un amore grande come Ester ha saputo fare, quando ha "raccolto" il figlio fra le braccia ... che grande atto d'AMORE.
Grazie ESTER, davvero!
Ciao Tanino e un caro saluto a tutti.

speranza ha detto...

Si, certe esperienze crude ed inaspettate dei propri figli ci spalancano un mondo altrimenti lontano e sconosciuto, che può averci magari sfiorato solo attraverso la televisione: ma entrarci dentro è come entrare in una piaga aperta, e restarci per anni ed anni è veramente scoprire altri e tanti figli, insieme ad altri e tanti genitori smarriti e schiantati come noi...Quel raccogliere il figlio tra le braccia mi ricorda un'altra Madre Desolata con il Figlio tra le braccia, sotto la Croce!

Anonimo ha detto...

grazie tanino che pubblichi nel blog questi eventi così pieni di umanità.
giovanni

Anonimo ha detto...

Tanino, sei un cercatore d'oro!!!
ciao,
Stefano