venerdì 20 settembre 2013

IL COLORE DEL TEMPO



Cari amici,
raccolgo brani di commenti che mi avete lasciato recentemente per tentare delle risposte. Chiedo scusa se non l’ho fatto prima e se non rispondo a tutti.

«… dici che essere fedeli è l'impresa più grande della nostra libertà. Sembra una contraddizione, anche se intuisco che è una cosa vera... Insomma, potresti dire di più? Ciao, Cesare su Le spine e le rose»
La fedeltà ha una radice profonda: coincide con il mio modo d’essere. Non è un’azione, ma una decisione che richiede di essere rinnovata: dipende da me. E ogni volta che sperimento le possibilità che stanno nelle mie mani scopro un po’ di più cosa sia la libertà. 

«Per te, Tanino, qual è la strada del silenzio? Virginia su Dio parla (Teresa di Calcutta)»
Silenzio per me significa ritrovarmi. Il “mio” metodo è quello di ascoltare. Ascolto un albero che mi stupisce per la sua forza, ascolto un dolore che mi piega, ascolto chi mi ripete per l’ennesima volta la stessa storia, ascolto il silenzio…  tutto mi educa a sentire la voce di Dio.

«Come è possibile arrivare a questo silenzio? Penso ci vorranno anni e luoghi adatti. Ecco gli eremi, i conventi... ma io che vado tutti i giorni al lavoro, con metro, bus e rumori. In una città caotica... come posso pensare di fare silenzio? La sera? quando torno a casa mezzo morto e mi cascano addosso tutti i problemi della famiglia accumulati da vari fronti? Tanino, non ti sembra di provocare, quando pubblichi pezzi di questo calibro? Comunque mi hai fatto pensare. Ciao, Gero su Dio parla (Teresa di Calcutta)»
Gero, prova a non distinguere lavoro e relax, famiglia e società… Tutto ciò che ti succede, dalla mattina alla sera, è un discorso che si sta componendo per te. Solo tu puoi decifrarlo. Non mi pare che sia il luogo che lo favorisca, ma il silenzio sei tu, è dentro di te.

«In un momento di relax al negozio, leggo questo blog. e mi capita sotto gli occhi quello che scrive Gero. Io sarei dell'idea di rivolgerti una domanda: pensi sia possibile? Se fosse possibile, dimmi, dammi qualche strumento. Qualche momento io lo troverei. Al mio negozio ci sono anche ore di silenzio... alternato al rumore della strada, al telefono, ai rappresentanti... oltre che ai clienti. insomma qualsiasi cosa rispondi... mi sta bene. Giacomo su Dio parla (Teresa di Calcutta)»
Mi ha colpito una volta che sono stato al Monte Senario, la scritta nella grotta di un eremita: «Finché non potrai dire “sulla terra ci siamo io e Dio soli”, non avrai la pace».
Allora la pace, direi il silenzio, c’è quando tutto diventa sacro, tutto diventa Dio.
 
«… ieri ti ho chiesto se era novizia proprio per capire se poteva sposarsi. Talvolta si possono fare le più belle esperienze del mondo, ma se diventano scappatoie a scelte che dovrebbero essere "per sempre" perdono di valore. Te lo scrivo perché sto attraversando un momento difficile nella mia vita matrimoniale. Sarebbe più comodo mollare tutto ed andarsene, ma il sacramento del matrimonio è un "per sempre", per cui si "sta lì" (e tu sai dove) nell'attesa che dopo le spine arrivino le rose.... mn su Chi può educarmi all’Assoluto?»
Carissima, non so in che modo dirti grazie. Posso intanto assicurarti che prego e faccio la mia parte, dove io sono, perché tu possa riuscire a essere libera ed avere la piena pace, pur nella tempesta, pur nel dubbio, a generare la vita vera anche in chi non sa vivere.
Penso che i lettori siano con me a dirti che non sei sola, anche se la croce è tutta sulle tue spalle. 

2 commenti:

Stefano ha detto...

E' da un paio di mesi che cerco di capire meglio il senso della preghiera del cuore. Spesso la risposta che mi giungeva era questa: fai silenzio dentro te. Non è facile e ho cercato spesso dei confronti, anche online a volte, ma niente. Poi ho trovato il blog e ho letto il post di "Dio parla", un'ulteriore conferma, il silenzio. Ma la cosa sorprendente è che non sono l'unico che brama ciò, tanti hanno bisogno di tornare a quel legame con Dio che il mondo vuole farci credere insistente. Allora concludo dicendovi solamente GRAZIE!

Anonimo ha detto...

MENTRE LEGGEVO ,MI E' VENUTO IN MENTE DI QUANDO HO CONOSCIUTO L'IDEALE DI CHIARA,CERCANDO DI "VIVERE OGNI MOMENTO" STAVO LAVORANDO IN CONFEZINE FARMACI,
MENTRE IL NASTRO TRASPORTAVA LE MEDICINE,HO LAVORATO CON TANTO AMORE CHE MI SEMBRAVA DI ESSERE DAVANTI AD OGNI MALATO ,ED IO LE PORTAVO SOLLIEVO...ERA SILENZIO (PIENO).....
ANCHE UN LAVORO NOIOSO PRENDE SENSO!!!.