«Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8, 28). La testimonianza dei santi non cessa di confermare questa verità. Così santa Caterina da Siena dice a «coloro che si scandalizzano» e si ribellano davanti a ciò che loro capita : «Tutto viene dall'amore, tutto è ordinato alla salvezza dell'uomo, Dio non fa niente se non a questo fine». E san Tommaso Moro, poco prima del martirio, consola la figlia: «Non accade nulla che Dio non voglia, e io sono sicuro che qualunque cosa avvenga, per quanto cattiva appaia, sarà in realtà sempre per il meglio». E Giuliana di Norwich: «Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene ... Tu stessa vedrai che ogni specie di cosa sarà per il bene». («Thou shalt see thyself that all manner of thing shall be well.»)
Noi crediamo fermamente che Dio è Signore del mondo e della storia. Ma le vie della sua provvidenza spesso ci rimangono sconosciute. Solo alla fine, quando avrà termine la nostra conoscenza imperfetta e vedremo Dio «a faccia a faccia» (1 Cor 13, 12), conosceremo pienamente le vie lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà condotto la sua creazione fino al riposo di quel Sabato definitivo, in vista del quale ha creato il cielo e la terra.
Catechismo della Chiesa cattolica
§ 313-314 - © Libreria Editrice Vaticana
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