Leonardo è un professionista
affermato. I suoi genitori sono morti nel giro di un anno, senza aver provato
la gioia di vedere sistemato il loro unico amato figlio.
Il suo dramma è che non riesce a
capire il senso di quello che accade, il senso della vita, del dolore. Neanche
l’amore della sua donna schiarisce le tenebre. Si chiede come mai il mondo si
regga e vada avanti su sistemi di egoismo raffinati. Confida la sua
inquietudine a un amico il quale gli suggerisce, per capire il senso della
vita, di imparare a leggere i segni che ogni giorno presenta. Gli sottolinea,
però, la necessità di perdere le convinzioni acquisite o comunque di essere
aperto a ciò che la vita dice. Non passò molto tempo e Leonardo sentì di aver
trovato la pace. “Non è un bene che io posseggo ma la certezza di stare davanti
a qualcuno, una persona che mi guarda con tale amore da assicurare la mia
crescita. Non si è trattato di conquistare nuove conoscenze ma di perdere tutto
ciò che sapevo e che era la mia roccaforte. La fede è adesione al mistero, è un
rapporto con qualcuno che c’è sempre!”
Pubblicato su "Vangelo del giorno, Città Nuova, dicembre 2012, pag. 11
3 commenti:
G R A Z I E !
E' un'arte leggere i segnali.
Dovresti forse fare un corso per farci imparare come si fa...
Ora che te lo scrivo mi sembra azzeccato dirlo proprio a te.
Nelle tue storie tutto quello che si rivela vincente è che tu guardi il particolare e cogli il significato di storie che possono sembrare banali.
Pensaci, Tanino (non Giacomino come direbbe il tuo Pirandello)!
Io ti appoggerò in ogni caso.
Elisabetta
Appoggio la richiesta di Elisabetta!!!
Edoardo
ciao tanino,
Dio stesso è Mistero...
grazie
^_^ giovanni
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