martedì 14 gennaio 2014

Amati, amiamo



Tra i commenti lasciati sul post "La maledizione della solitudine", tutti significativi, ne metto in prima pagina due, quello di Flavia e quello di Stefano.
Li ringrazio tanto.

"Nemmeno io sono rimasta indifferente al commento di L. Penso alle solitudini che abbiamo intorno, a chi dopo aver investito tutto sulla famiglia si ritrova solo, senza saper da dove ricominciare.
"Chi crea il mondo che va così? Chi manovra i fili della storia?"
Penso a quel ragazzo che abitava vicino casa nostra. Qualche sera fa è stato trovato il suo corpo senza vita sulle scalette che portano in città. Solo. Morto per overdose. Aveva 25 anni. Penso ai suoi genitori che la domenica dopo erano a messa.
E poi penso a Speranza, che un mese fa è tornata in Vietnam dopo aver passato diversi anni in Italia. Salutandomi mi ha detto che forse un giorno ci rivedremo lì da lei. Io perplessa le ho detto che sarà piuttosto improbabile che io vada in Vietnam. Mi ha risposto che a volte nella vita accadono cose stupefacenti e inimagginabili e che nulla è impossibile a Dio.
Un abbraccio a L. e a tutti i soli.  Flavia" 


E Stefano scrive:
"Credo veramente che ci sia un Qualcuno, specie in questi ultimi anni, che mini continuamente la nostra fede. Ed è un qualcosa in forte crescita. Questa è la sfida di vivere in questo mondo. Non è facile, mai, soprattutto quando capisci che l'unica forza è vendicare il male con il bene ma inizialmente credi che sia una cosa che va aldilà delle tue capacità. 

Una delle poche cose che penso di aver capito in questo periodo, che anche per me non è particolarmente felice e di vuoto, è che Dio ci chiede di accoglierlo aprendo il guscio di falsa indipendenza che ci siamo creati nei suoi confronti. Dio vuole che amiamo senza dipendere e senza essere condizionati da nulla. Bisogna tornare a sperare e a credere che lui ci è affianco, sempre, fidandoci che da ogni morte sa trovare vita; riesce a imprimere nuova vita, amore, gioia anche in quelle situazioni che crediamo di morte certa, di tristezza. Come accade a me i questo periodo, lo potrai sentire lontano ma è solo un'apparenza, è sempre con noi, ci amaca continuamente, in ogni più breve attimo della nostra vita. Amati, amiamo".


1 commento:

Anonimo ha detto...

Come L.,tempo fa, anche io ho "gridato" su questo blog il mio smarrimento, il mio dolore, la mia solitidine, incomprensibile a me e agli altri: in quel momento infatti chi mi era vicino lo sentivo lontano, e il Signore si è fatto sentire a me vicino proprio attraverso i lontani e sconosciuti partecipanti al blog e a Tanino stesso. Per me è stato un dono !
Ora il miracolo è avvenuto di nuovo e tutto ciò è splendido.

Rimane la sofferenza INDICIBILE che esseri umani legati a noi da vincoli di parentela e matrimonio ci provocano. Quando si riesce a andare oltre quella sofferenza (mai da soli..) si prova la gioia di ricominciare, con una vitalità nuova, ricchi di ciò che il dolore ci ha fatto scoprire e più felici e leggeri di prima. Succede, accade, al di là della nostra volontà.
C.