Lunga fila alla cassa del supermercato.
Un signora, dietro di me, con una bottiglia di vino. Le dico
di passare avanti. Lei ringrazia e sbuffa: “Se avessi saputo… per una
bottiglia, tanto tempo”.
Passa davanti a me mentre racconta che ha egli ospiti
e che deve correre a casa. Cerco di dirle che dietro ognuno di noi c’è una
fretta, ma che conviene comunque stare al proprio tempo. "Il treno non arriva prima se noi ci
affrettiamo verso la prima carrozza”.
Quando
è il mio turno sistemo la spesa nello zaino e mi
incammino verso casa. Per strada mi sorprende il clacson di un’auto.
Guardo bene. È la signora che ho fatto passare avanti. Mi offre di darmi
un passaggio. Le spiego che non ho molta strada da fare. Ciò accresce il
motivo
per cui può accompagnarmi.
In macchina mi ringrazia perché: “mi ha aiutato a riflettere. Il treno non arriva prima se vi corro dentro.”
In macchina mi ringrazia perché: “mi ha aiutato a riflettere. Il treno non arriva prima se vi corro dentro.”
Quando mi saluta sembra che non abbia niente da fare.
2 commenti:
Tanino, da tempo volevo comunicarti il mio grazie per il blog. Non sapevo come fare. Mi ha aiutato un nipotino... Paradossi della vita.
Ora so come si fa.
Il mio grazie ha un unico argomento: con questo strumento tu riesci a dare parola a ciò che si agita dentro ogni uomo. Parlo delle domande più forti dell'esistenza, sul senso del dolore e del mistero.
Tu, con un fare delicato e tenace, dici una parola, racconti un fatto e come lo hai vissuto, riporti frasi scelte, parli di canzoni e di scrittori... E così comunichi la vita che hai dentro.
Non so niente di te,ma da quello che leggo, la tua vita è ricca e piena.
Io sono nella fetta ultima della vita. Sono ancora sano ma gli anni contano e non li nascondo.
Avrei una domanda e non pretendo una risposta. Ma se anche altri ne avessero bisogno, ti chiederei di parlare della fine dell'esistenza, di come la vedi tu con la fede che hai.
Ti sono grato.
Ringrazio anche tutti i tuoi amici che ti fanno da spalla.
Dio ti ricompensi,
Saverio
Caro Tanino, Saverio ti ha scritto: "non sapevo come fare a dirti grazie..."
A me fin da bambina veniva spontaneo ringraziare Dio per la bellezza della natura e anni dopo ho conosciuti un ragazzo che diceva "Grazie DIO" per ogni cosa bella che gli capitava.
Oggi osservo molta varietà: c'è chi non dice grazie mai, come se tutto gli fosse dovuto e scontato; c'è chi dice grazie meccanicamente, anche senza aver ricevuto nulla e senza mettersi in relazione autentica con l'altro;
ci sono bimbi che non imparano a dire grazie neppure quando il genitore prova a insegnarlo e a dare il buon esempio. E c'è una catena di gratitudine:ci sono persone che incontrandosi per caso pur nella fretta, fanno un gesto di cortesia spontaneo e vengono ricambiate con un bel grazie: è un riconoscersi reciproco come persone grate alla vita per ciò che "di IMPAGABILE" ricevono e persone capaci di restituirlo ad ogni occasione che si ri-presenta.
Secondo me, tu dici grazie al creatore ogni volta che scatti una foto ...e la pubblichi sul blog!!
Condividi con noi: come sei diventato una persona che dice grazie ?
C.
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