e poi condividere la propria felicità con tutti, essere felici quando altri sono felici, saper stare accanto a chi vive un periodo di non felicità e con loro (felici ed infelici) aspettare e insieme costruire l'arcobaleno di felicità/serenità/pace che appare SEMPRE inaspettato DONO di Dio e inaspettato FRUTTO dell'amore reciproco.
(Questa è la mia recentissima e sentitissima esperienza..non lo avrei mai detto anche solo un anno fa..) C.
L'amore reciproco. Quest'anno sembra sempre più duro caro Tanino. Fare esperienza della felicità dell'altro davvero spesso rende più felice te che ricevi la sua felicità. E poi ci sono gli infelici, quelli che ti parlano, ti guardano, con gli occhi gonfi...e tu sai che devi ancora e ancora svuotarti per riempirlo di ciò che desidera. Il suo vuoto, in un certo senso, si riempie del tuo e chi te lo avrebbe mai detto che proprio quel tuo "niente" sarebbe stato il suo e il tuo "tutto". E poi te ne vai. E dentro senti che quel vuoto è il tuo "tutto", quello che ti sei scelto per la vita. E sai anche che non lo puoi paragonare con niente, perché non c'è niente che valga del "niente". "Quel" NIENTE è il Suo silenzio. E il Suo silenzio diventa tuo. E in qualche modo, il Suo silenzio, è la tua felicità.
So che è un pò contorto questo mio pensiero ma pensadolo l'ho voluto scriver...così come mi è venuto, senza rileggere ne correzioni. Ciao Tanino!!!
3 commenti:
FELICITA'
è
essere felici di vivere
e poi
condividere la propria felicità con tutti, essere felici quando altri sono felici, saper stare accanto a chi vive un periodo di non felicità e con loro (felici ed infelici) aspettare e insieme costruire l'arcobaleno di felicità/serenità/pace che appare SEMPRE inaspettato DONO di Dio e inaspettato FRUTTO dell'amore reciproco.
(Questa è la mia recentissima e sentitissima esperienza..non lo avrei mai detto anche solo un anno fa..)
C.
grazie, C!
sei una voce bella di questo blog!
Emanuele
L'amore reciproco. Quest'anno sembra sempre più duro caro Tanino. Fare esperienza della felicità dell'altro davvero spesso rende più felice te che ricevi la sua felicità. E poi ci sono gli infelici, quelli che ti parlano, ti guardano, con gli occhi gonfi...e tu sai che devi ancora e ancora svuotarti per riempirlo di ciò che desidera. Il suo vuoto, in un certo senso, si riempie del tuo e chi te lo avrebbe mai detto che proprio quel tuo "niente" sarebbe stato il suo e il tuo "tutto". E poi te ne vai. E dentro senti che quel vuoto è il tuo "tutto", quello che ti sei scelto per la vita. E sai anche che non lo puoi paragonare con niente, perché non c'è niente che valga del "niente". "Quel" NIENTE è il Suo silenzio. E il Suo silenzio diventa tuo. E in qualche modo, il Suo silenzio, è la tua felicità.
So che è un pò contorto questo mio pensiero ma pensadolo l'ho voluto scriver...così come mi è venuto, senza rileggere ne correzioni. Ciao Tanino!!!
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