C’è una città con un’alta percentuale di gente triste.
Anzi, non è una percentuale perché tutti sono tristi. Il circo, le giostre, le feste
e la banda non ci sono più. Gelsomina passa da lì e chiede il nome della città
ma la gente si nasconde dietro gli occhiali scuri, si chiude dentro il proprio
cappotto e scappa. Lei, afflitta, si siede sui gradini del monumento del
soldato vincitore.
Accade una cosa strana, il soldato scende dal piedistallo
e con delicatezza comincia a parlare a Gelsomina: “Questa era la città più
felice del mondo ma le altre capitali, per invidia, mandarono qui un professore
che spiegò alla gente che gli errori fatti non si riparano mai. Ognuno qualche
sbaglio l’ha commesso e così la
tristezza cominciò a prendere il posto della gioia. Quando il professore vide
che la città fu tutta infelice e ognuno si era chiuso nei propri dolori, se ne
andò. Ci vorrebbe uno che ripara le storie sbagliate”.
A Gelsomina viene in mente Kimì, l’aggiustastorie e, senza
salutare il soldato, si mette a correre verso la sua casa. Dopo due chilometri,
tra il monte e la valle, Kimì la sta aspettando.
Insieme si recano in città e Kimì al centro della piazza
comincia a piangere “Che tristezza, non c’è nessuno più sventurato e infelice di
me. Che vita sbagliata la mia!” La gente ascolta da lontano poi uno ad uno si
avvicinano. Cercano di consolarlo e per aiutarlo gli sorridono e dicono parole belle.
Quelle parole si diffondono nell’aria e la gente butta via gli occhiali scuri. Allora
Kimì dice a gran voce: “Carissimi amici, siete le persone più belle di questo
mondo. Vi svelo un segreto: ogni sbaglio fatto è una doppia ferita, in noi e nel
cuore di chi abbiamo offeso. Si ripara con un sorriso, e quando anche l’altro
sorride, il dolore della ferita scompare!” Nella piazza ognuno corre subito a cercare
qualcun altro e presto la piazza diventa un canto e un girotondo di fratelli
felici. Kimì vede che Gelsomina piange di gioia e, in silenzio, l’accompagna a
casa.
3 commenti:
ti è caduta una p :-D
mm
Grazie mm!
Vedi come l'occhio del fratello è importante?
Buona giornata ,
Tanino
Grazie!
Le tue favole "favolose" sono parabole.
Grazie Tanino.
Attendo la pubblicazione in un libro da poter regalare.
Ciao, Serafino
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