venerdì 23 maggio 2014

Insistente invito alla gioia



Il Vangelo, dove risplende gloriosa la Croce di Cristo, invita con insistenza alla gioia. Bastano alcuni esempi: «Rallegrati» è il saluto dell’angelo a Maria (Lc 1,28). La visita di Maria a Elisabetta fa sì che Giovanni salti di gioia nel grembo di sua madre (cfr Lc 1,41). Nel suo canto Maria proclama: «Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,47). Quando Gesù inizia il suo ministero, Giovanni esclama: «Ora questa mia gioia è piena» (Gv 3,29). Gesù stesso «esultò di gioia nello Spirito Santo» (Lc 10,21). Il suo messaggio è fonte di gioia: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). La nostra gioia cristiana scaturisce dalla fonte del suo cuore traboccante. Egli promette ai discepoli: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia» (Gv 16,20). E insiste: «Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia» (Gv 16,22). In seguito essi, vedendolo risorto, «gioirono» (Gv 20,20). … Perché non entrare anche noi in questo fiume di gioia?

Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte la tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere … Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà … È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore» (Lam 3,17.21-23.26).


Papa Francesco: Esortazione apostolica «Evangelii Gaudium / La gioia del Vangelo» §5-6 (© Libreria Editrice Vaticana)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Tanino,
sentirsi amati da Dio, perchè si fa presente attraverso lo sguardo o la parola di qualcuno, fa sentire nel cuore una gioia indicibile, che può "solo" tradursi in gesti e parole verso chi si incontra ( in particolare dopo un periodo di fatica e sofferenza in cui non si vedeva la via d'uscita che c'era, ora è chiaro, ma prima era sono buio!).
Questa è la mia esperienza, ma ho immaginato la tua gioia indicibile quando hai letto il commento di isidoro sulla "PATERNITA' CHE TU ESERCITI".
Grazie Isidoro, perchè da anni seguo il blog di Tanino e non ero mai riuscita a mettere a fuoco e quindi esprimere "che cosa mi rendeva riconoscente verso Tanino": l'hai detto bene tu..da ultimo arrivato..grazie entrambi, siete molto paterni, secondo me, traspare dalle vostre parole.
C.

Anonimo ha detto...

Caro Tanino,
sentirsi amati da Dio, perchè si fa presente attraverso lo sguardo o la parola di qualcuno, fa sentire nel cuore una gioia indicibile, che può "solo" tradursi in gesti e parole verso chi si incontra ( in particolare dopo un periodo di fatica e sofferenza in cui non si vedeva la via d'uscita che c'era, ora è chiaro, ma prima era sono buio!).
Questa è la mia esperienza, ma ho immaginato la tua gioia indicibile quando hai letto il commento di isidoro sulla "PATERNITA' CHE TU ESERCITI".
Grazie Isidoro, perchè da anni seguo il blog di Tanino e non ero mai riuscita a mettere a fuoco e quindi esprimere "che cosa mi rendeva riconoscente verso Tanino": l'hai detto bene tu..da ultimo arrivato..grazie entrambi, siete molto paterni, secondo me, traspare dalle vostre parole.
C.