«Qual è oggi
nella Chiesa il posto specifico dei religiosi e delle religiose?».
«I religiosi
sono profeti. Sono coloro che hanno scelto una sequela di Gesù che imita la sua
vita con l’obbedienza al Padre, la povertà, la vita di comunità e la castità.
In questo senso i voti non possono finire per essere caricature, altrimenti, ad
esempio, la vita di comunità diventa un inferno e la castità un modo di vivere
da zitelloni. Il voto di castità deve essere un voto di fecondità. Nella Chiesa
i religiosi sono chiamati in particolare ad essere profeti che testimoniano
come Gesù è vissuto su questa terra, e che annunciano come il Regno di Dio sarà
nella sua perfezione. Mai un religioso deve rinunciare alla profezia. Questo
non significa contrapporsi alla parte gerarchica della Chiesa, anche se la
funzione profetica e la struttura gerarchica non coincidono. Sto parlando di
una proposta sempre positiva, che però non deve essere timorosa. Pensiamo a ciò
che hanno fatto tanti grandi santi monaci, religiosi e religiose, sin da
sant’Antonio abate. Essere profeti a volte può significare fare ruido,
non so come dire... La profezia fa rumore, chiasso, qualcuno dice “casino”. Ma
in realtà il suo carisma è quello di essere lievito: la profezia annuncia lo
spirito del Vangelo».
da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno
CLIII, n. 216, Sab. 21/09/2013
Nessun commento:
Posta un commento