mercoledì 7 maggio 2014

Ungheria



Sono stato in Ungheria e da quello che avevo letto nei giornali 
mi aspettavo di trovare una realtà che non ho trovata. 
Ho avuto occasione di parlare con tanta gente, 
di uscire dalla capitale... e per le strade, nelle parole,
nell'entusiasmo dei giovani ho sperimentato cosa significhi "speranza".
La speranza ha bisogno di basi per reggersi 
e non afflosciarsi su se stessa: 
l'Ungheria ha le condizioni per sperare ancora. 
L'inno nazionale, che ogni domenica si canta alla Messa di mezzogiorno, 
dice che il popolo magiaro "ha già pagato il passato e il futuro". 
E questo lo sanno quei politici che vogliono salvare il Paese.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono stato = ora son tornato, ormai con te si parla così! :-D
Ma pubblicherai anche un commento così?
mm

Tanino Minuta ha detto...

E' vero, M, quello che dici.
GRAZIE!
Quanti luoghi in HU che ricordavano il tuo lavoro...
Ciao, TA

Anonimo ha detto...

Tanino, certamente quello che dici ha un suo fodamento, ma oggi una nazione non può pensare a se stessa.
Demagogie e populismi di vario grado e colore ne conosciamo.
Franco

Tanino Minuta ha detto...

Franco, il tuo commento è giusto.
Riguardo all'Ungheria ti ricorderei che è una nazione "isola" in seno al mondo slavo.
La sua è una lunga storia di sopravvivenza e di affermazione della propria identità, come avvenuto per altri popoli.
Non vorrei essere di parte, ma la strada che anche questo popolo ha percorso e percorre è particolarmente spinosa.
Ciao,
Tanino