martedì 20 gennaio 2015

Per me l'amore...


A commento del precedente post un lettore mi pone una domanda:

Tu parli dell'amore, dell'amare e riporti tutto un corredo di affermazioni per avvalorare la tua tesi.
Sono vecchio e so che a questa parola si danno milioni di significati.
Ma credo di immaginare che tu hai una precisa immagine dell'amore.
Vorrei chiederti: cos'è per te l'amore?”

Caro amico,
c’è un proverbio siciliano che dice “Il pescivendolo bandezza il pesce che ha”  (bandezza= grida, annuncia). Ecco io grido il dono che ho ricevuto.
È stata Chiara Lubich con la sua autentica vita che mi ha fornito gli strumenti perché io potessi rendermi conto che l’amore è un bene che si possiede se si dona.
Non è facile perché sembra un paradosso, eppure questo è il tragitto dell’amore.
Quindi per me l’amore è un mio grande possesso che mi tiene continuamente in movimento, in donazione. Non si tratta di cose grandi o piccole si tratta di come ci si pone di fronte agli altri.
Essendo un’esperienza e non un’idea, tutti hanno la possibilità di scoprire questo amore che è già in ciascuno.
Frequentavo il liceo quando lessi “La vita semplice” di Ernst Wiechert.  Mi colpì fortemente un’affermazione del protagonista, un professionista che si era ritirato a vivere una vita lontana dai rumori e dalla “civiltà”.  In quel luogo capitò un giorno una ragazza alla quale confidò che la miglior cosa che si possa raggiungere nella vita è riuscire a non voler niente anche nell’amore.
Fu per me molto forte questa affermazione. Forse una di quelle indicazioni che mi hanno guidato verso una certa impostazione della mia vita.
Chiara Lubich ha una grande pagina in cui spiega che non bisogna fare le cose “per amore” ma che bisogna essere l’amore.
Ecco uno scopo: essere l’amore. Spostare l’asse della felicità fuori di sé.

È una scuola e ci vuole il coraggio di una vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie, Tanino.
E' una piccola scuola questo blog della speranza.
Sono contenta e sorpresa della fertilità della tua vita ricca.
Ogni volta che racconti qualcosa di personale tuo, viene fuori la fantasia tua ma anche quella di Dio.
Auguri
Giuliana