Comunicato stampa del Movimento dei Focolari
20 gennaio 2015
La cerimonia avrà luogo il 27 gennaio
alle ore 16 nella cattedrale di Frascati (RM).
Un’idea di santità radicata nel
Vangelo è quella che ha nutrito la sua vita. Scriveva Chiara Lubich:
«Noi troviamo la santità in Gesù, che fiorisce in noi perché amiamo… Se
cercassimo la santità per se stessa, non la raggiungeremmo mai. Amare, dunque,
e null’altro. Perdere tutto, anche l’attaccamento alla santità, per tendere
solo ad amare».
A sottolineare l’importanza
ecclesiale dell’atto è la cattedrale di Frascati (Roma), il luogo scelto da
mons. Raffaello Martinelli per l’apertura del “Processo sulla vita, virtù, fama
di santità e segni” di Chiara Lubich. La diocesi di Frascati è il territorio
nel quale si trova il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari,
nei pressi del quale Chiara Lubich è vissuta gran parte della sua vita ed è
morta. La sua salma riposa nella cappella del Centro stesso, a Rocca di Papa.
La cerimonia di apertura della “Causa
di beatificazione e canonizzazione”, detta Prima Sessio, avrà luogo
martedì 27 gennaio 2015; inizierà alle ore 16, con la recita dei Vespri.
Prevede la lettura del Decreto di introduzione della Causa e del Rescritto di nulla
osta della Santa Sede, l’insediamento del tribunale nominato dal Vescovo;
poi i giuramenti del Vescovo, dei membri del tribunale e di quelli della
postulazione. Da questo momento in poi Chiara Lubich potrà essere chiamata serva
di Dio.
La cerimonia potrà essere seguita in
diretta via internet.
È con una lettera al Movimento dei
Focolari che la presidente Maria Voce comunica con
viva gioia la notizia, augurando a tutti coloro che aderiscono alla
spiritualità dell’unità di essere una «viva testimonianza» di quanto Chiara ha
vissuto, annunciato e condiviso con tanti, nell’impegno comune a «farsi santi
insieme».
L’iter per l’avvio della Causa era
iniziato il 7 dicembre 2013,
settantesimo della fondazione dei Focolari, con l’annuncio della decisione di
presentare la richiesta formale al vescovo di Frascati, mons. Martinelli, da
parte della Presidente Maria Voce. Con essa esprimeva il desiderio di tanti che
tale domanda fosse presentata, allo scopo di accrescere in molti l’impegno
spirituale e morale, per il bene dell’umanità. I mesi successivi sono stati
necessari all’adempimento degli atti canonici previsti.
Quanto la testimonianza di Chiara
Lubich continui ad essere di luce lo dice il costante affluire di persone, nei
6 anni trascorsi dalla sua morte, sui luoghi dove ha vissuto e dove ora riposa:
oltre 120.000 di diversi continenti e tradizioni religiose, cardinali e
vescovi, accademici, politici, famiglie e giovani, membri di associazioni e
movimenti, persone di culture non religiose, bambini e ragazzi, e adulti in
cerca di speranza.
Ci faremo santi, spiegava ancora
Chiara «se a base della nostra santità (ante omnia, anche prima della
santità) poniamo la mutua carità: Gesù fra noi come premessa o principio, come
mezzo per santificarci e come fine».
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