Ciao a
tutti, mi chiamo Nikola Kopilovic,
vivo a Belgrado in Serbia e ho 18 anni.
Ho finito il triennio dell’istituto commerciale e mi sono iscritto al quarto
anno, ma proprio prima di dare i primi esami mi sono ammalato...
...Imparate pure dal passato, fate pure piani per il futuro, ma più
importante è vivere l’attimo presente, è questo che ho imparato in questo paio
di mesi. Sappiate
che la vera felicità si raggiunge con piccoli segni di attenzione e non
preoccupatevi del domani, perché quando imparate a non preoccuparvi del domani
vi sentirete molto meglio. Se vi arrivano pensieri negativi, cambiateli subito
con altri positivi e fate così ogni volta che vi arrivano e col tempo i
pensieri negativi spariranno. Amate chi vi passa accanto e siate sempre riconoscenti
di tutto quello che avete.
5 commenti:
Ciao Tanini,
un abbraccio dall'Ungheria!
Ciao!
Grazie Tanino di questa commovente testimonianza.
Il dolore non è un bene ma rivela chi è l'uomo.
Ciao, Eugenio
Ho vissuto anch'io la malattia di una figlia.
Più forte di ogni male è l'amore.
Posso affermare che il dolore provocato dalla malattia di una persona cara ha cambiato la nostra esistenza.
Grazie per queste testimonianze così vitali.
Susy
La mia storia è questa. Mi sono ammalata prima di compiere 40 anni.
Ero in forma, invidiata per la mia eleganza e semplicità. Ed ecco la devastazione della malattia.
Mio marito, pur dicendomi e volendomi dimostrare la sua vicinanza e il suo amore "eterno", lentamente, lentamente, giorno dopo giorno si è chiuso nella sua solitudine e si è aperto ad altro amore: più giovane di me, sana, bella...
La mia vera malattia è stato questo trauma, questa imprevista e inimmaginabile solitudine.
Al fondo dell'annientamento, con la faccia sulla polvere, ho riconosciuto il mio niente. Ho gridato e nessuno raccoglieva le mie urla di dolore e di rabbia.
Non è facile riconoscere di essere niente accanto a qualcuno che ti ha dichiarato che sei tutto per lui.
Niente.
Mi ha salvato la fede. Forse è sbocciata proprio da lì, dal niente.
Dal mio inferno giurai, come per la prima volta, la mia fedeltà all'amore.
Non sono guarita, sto ancora lottando, ma ormai so come si vive.
Mio marito ha riconosciuto la sua meschinità e le sue paure. L'ho accolto senza chiedere nulla.
Ora distanti e vicini, contempliamo il mistero della vita.
Tanino, leggo il tuo blog e ne traggo pace e serenità.
Ciao. G.
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