E' morto ieri, 24 giugno 2015, il gesuita padre Silvano Fausti, noto biblista.
Riporto lo stralcio da un suo libro.
La croce presenta un Dio condannato alla nostra stessa pena! (...)
È un Dio debole e compassionevole. Non è il dio sapiente che ha infiniti espedienti per cavarsela sempre; è un dio stupido, finito qui con noi.
Non è il dio giudice, che condanna dalla croce i malfattori, è un dio giudicato e condannato dai giusti, con i malfattori.
Ha la debolezza e la stupidità proprio della potenza e della sapienza dell'amore, che si fa solidale con l'amato.
La "sua " croce, e non altro, è il "suo giudizio".
Chi è lui, che è qui con me? Se fosse come gli altri, sarebbe altrove. Ma lui si perde per noi, solidale con un amore più grande della vita e della morte!
Come è possibile che si lasci condannare alla nostra stessa situazione di dannati?
Per farsi nostro fratello fino a questo punto, deve essere il Figlio, infinitamente amato, di un Padre comune che è infinito amore per tutti i suoi figli.
da L'idiozia. Debolezza di Dio e salvezza dell'uomo. Ancora, Milano, 1999
Nessun commento:
Posta un commento