venerdì 19 giugno 2015

Il ladro di parole

Si chiamava Ginepro e i compagni di scuola lo prendevano in giro perché balbettava, non sapeva a memoria le poesie, non ricordava le date delle guerre, non sapeva se il cerchio ha gli angoli.
Con gli anni si diede una spiegazione: i compagni erano cattivi perché imparavano dai libri le brutte parole. Chi poteva aiutarlo? Dopo aver attraversato boschi e paludi, arrivò da Mago Moreno. Sembrava che lo attendesse perché lo accolse con un tè di erbe e una coppa di frutta. Ginepro raccontò al Mago che i suoi compagni lo ingiuriavano. Moreno divenne blu per la rabbia. Com’è possibile fare male con le parole? “Le parole sono il dono più bello che abbiamo ricevuto! Lasciami riflettere un po’ e risolverò il problema” promise.
Dopo qualche giorno la gente del paese visse un fatto veramente strano. Comprò il giornale e appena lo aprì le parole volarono via come farfalle. La cosa si fece seria quando arrivarono fino in piazza le urla del bibliotecario: “Aiuto, i ladri! Hanno rubato tutte le parole dei libri, siamo rovinati. Tutte le pagine sono bianche!” E la situazione divenne tragica quando al telegiornale i politici non riuscirono ad aprire bocca.
Gli scienziati si riunirono per riflettere e trovare i colpevoli, ma nella loro mente nessuna luce si accese, anzi si fece sempre più buio. E tutto il paese sconsolato scosse la testa davanti agli scienziati disorientati e intontiti.
Passò Ginepro, salutò come sempre ma nessuno reagì. Allora lui corse da Moreno: “Fai tornare le parole… anche se mi faranno male!”
Allora Mago Moreno: “Il paese ha bisogno di una cura disintossicante. Fra sette settimane diranno soltanto le parole necessarie”.
Passato il tempo la gente aveva dimenticato le parole inutili. Giornali, libri e TV cominciarono a usare parole vere e anche quelli della TV non inventarono più bugie.     


Ho pubblicato questa favola anche sulla rivista Città Nuova, 2015 n° 8 

5 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissima favola. La Bibbia dice: la parola uccide più che la spada, ed è vero! Ieri un sacerdote, commentando il Vangelo, diceva che Gesù nella preghiera del Padre Nostro ha usato pochissime parole per chiedere tutto.
Tanino, ti seguo da tantissimo tempo, posso chiederti perché non hai detto niente sulla partenza di Chiaretto? Ieri ho seguito i funerali via web ed è stata un un'esperienza densissima dal punto di vista emotivo, spirituale e direi storico.

Tanino ha detto...

Carissimo Giovanni,
hai ragione: il fatto è che sto preparando un post su Chiaretto.
Fra l'altro, siccome in una festa di un anno fa ho scritto per lui una favola, la sto accorciando perché non sia troppo lunga per il blog.
Comunque sono giorni di "cielo aperto".
Mi son trovato "per caso" qui alla morte di Chiaretto.
Un vero dono di Dio. A presto e grazie per quello che dici.
Ciao! a presto,
Tanino

Anonimo ha detto...

Grazie Giovanni,
anch'io attendevo che Tanino scrivesse su don Foresi.
Ciao Tanino attendo la favola... non preoccuparti se è lunga.
Serena

Anonimo ha detto...

Grazie, anche se non partecipo alla discussione ci sono sempre. Grazie ancora di quello che sei e di Chi che ci partecipi. Carlo

Tanino ha detto...

Grazie Carlo!!!
Sei presentissimo,
Tanino