Si chiamava Ginepro e i compagni di scuola lo prendevano in
giro perché balbettava, non sapeva a memoria le poesie, non ricordava le date
delle guerre, non sapeva se il cerchio ha gli angoli.
Con gli anni si diede una spiegazione: i compagni erano
cattivi perché imparavano dai libri le brutte parole. Chi poteva aiutarlo? Dopo
aver attraversato boschi e paludi, arrivò da Mago Moreno. Sembrava che lo
attendesse perché lo accolse con un tè di erbe e una coppa di frutta. Ginepro
raccontò al Mago che i suoi compagni lo ingiuriavano. Moreno divenne blu per la
rabbia. Com’è possibile fare male con le parole? “Le parole sono il dono più
bello che abbiamo ricevuto! Lasciami riflettere un po’ e risolverò il problema”
promise.
Dopo qualche giorno la gente del paese visse un fatto
veramente strano. Comprò il giornale e appena lo aprì le parole volarono via
come farfalle. La cosa si fece seria quando arrivarono fino in piazza le urla
del bibliotecario: “Aiuto, i ladri! Hanno rubato tutte le parole dei libri,
siamo rovinati. Tutte le pagine sono bianche!” E la situazione divenne tragica
quando al telegiornale i politici non riuscirono ad aprire bocca.
Gli scienziati si riunirono per riflettere e trovare i
colpevoli, ma nella loro mente nessuna luce si accese, anzi si fece sempre più buio.
E tutto il paese sconsolato scosse la testa davanti agli scienziati disorientati
e intontiti.
Passò Ginepro, salutò come sempre ma nessuno reagì. Allora
lui corse da Moreno: “Fai tornare le parole… anche se mi faranno male!”
Allora Mago Moreno: “Il paese ha bisogno di una cura
disintossicante. Fra sette settimane diranno soltanto le parole necessarie”.
Passato il tempo la gente aveva dimenticato le parole inutili.
Giornali, libri e TV cominciarono a usare parole vere e anche quelli della TV
non inventarono più bugie.
Ho pubblicato questa favola anche sulla rivista Città Nuova, 2015 n° 8
5 commenti:
Bellissima favola. La Bibbia dice: la parola uccide più che la spada, ed è vero! Ieri un sacerdote, commentando il Vangelo, diceva che Gesù nella preghiera del Padre Nostro ha usato pochissime parole per chiedere tutto.
Tanino, ti seguo da tantissimo tempo, posso chiederti perché non hai detto niente sulla partenza di Chiaretto? Ieri ho seguito i funerali via web ed è stata un un'esperienza densissima dal punto di vista emotivo, spirituale e direi storico.
Carissimo Giovanni,
hai ragione: il fatto è che sto preparando un post su Chiaretto.
Fra l'altro, siccome in una festa di un anno fa ho scritto per lui una favola, la sto accorciando perché non sia troppo lunga per il blog.
Comunque sono giorni di "cielo aperto".
Mi son trovato "per caso" qui alla morte di Chiaretto.
Un vero dono di Dio. A presto e grazie per quello che dici.
Ciao! a presto,
Tanino
Grazie Giovanni,
anch'io attendevo che Tanino scrivesse su don Foresi.
Ciao Tanino attendo la favola... non preoccuparti se è lunga.
Serena
Grazie, anche se non partecipo alla discussione ci sono sempre. Grazie ancora di quello che sei e di Chi che ci partecipi. Carlo
Grazie Carlo!!!
Sei presentissimo,
Tanino
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