mercoledì 13 aprile 2016

La Parola di Dio contro la Parola di Dio

“Mi fa male quando leggo quel passo piccolo del Vangelo di Matteo, quando Giuda pentito va dai sacerdoti e dice ‘Ho peccato’ e vuol dare… e dà le monete. ‘Che ci importa! – dicono loro, così – Te la vedrai tu!’. Un cuore chiuso davanti a questo povero uomo pentito che non sapeva cosa fare. ‘Te la vedrai tu’. E andò ad impiccarsi. E cosa fanno loro, quando Giuda se ne va ad impiccarsi? Parlano e dicono ‘Ma, povero uomo’? No! Subito le monete: ‘Queste monete sono a prezzo di sangue, non possono entrare nel tempio’ … la regola tale, tale, tale, tale… I dottori della lettera!”.
“Non importa a loro la vita di una persona, non gli importa il pentimento di Giuda: il Vangelo dice che è tornato pentito. Soltanto gli importa il loro schema di leggi e tante parole e tante cose che hanno costruito. E questa è la durezza del loro cuore. E questa è la durezza del cuore, la stoltezza del cuore di questa gente, che siccome non poteva resistere alla verità di Stefano va a cercare testimonianze, testimoni falsi, per giudicarlo”.
“La storia ci parla di tanta gente che venne uccisa, giudicata, seppur era innocente: giudicata con la Parola di Dio, contro la Parola di Dio. Pensiamo alla caccia delle streghe o a Santa Giovanna d’Arco, a tanti altri che vennero bruciati, condannati, perché non si aggiustarono, secondo i giudici, alla Parola di Dio. E’ il modello di Gesù che, per essere fedele e avere obbedito alla Parola del Padre, finisce sulla croce. Con quanta tenerezza Gesù dice ai discepoli di Emmaus: ‘Oh stolti e tardi di cuore’. Chiediamo oggi al Signore che con la stessa tenerezza guardi le piccole o grandi stoltezze del nostro cuore, ci carezzi, e ci dica ‘Oh stolto e tardo di cuore” e incominci a spiegarci le cose”.

Omelia di Papa Francesco 11 aprile 2016


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